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Giornata della Salute Mentale: in San Pietro Martire parole di speranza e guarigione

Mattinata ed eventi con Asl Vercelli, Comune di Vercelli e Diapsi-Brein che operano in città

Giornata della Salute Mentale: in San Pietro Martire parole di speranza e guarigione
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Celebrata oggi, giovedì 10 ottobre 2024, nella ex chiesa di San Pietro Martire la Giornata Mondiale della Salute Mentale. Un momento di incontro fortemente voluto dall'Asl Vc tramite il Dipartimento di Salute Mentale. L'Asl ha anche aperto alcuni dei luoghi di cura alle visite.

Il partner principale dell'evento, patrocinato anche dal Comune di Vercelli, è stata Diapsi Vercelli, l'associazione che segue persone con disagio psichico o in condizioni di marginalità, che è una realtà d'eccellenza non solo a livello cittadino, ma anche regionale e nazionale, che ha illustrato la propria attività attraverso due progetti recentissimi.

In forte aumento la richiesta d'aiuto

Ad aprire la giornata è stato il direttore generale dell'Asl Vc Eva Colombo che, nel suo intervento, ha dato un'informazione molto importante: «Si sta registrando sul territorio una forte richiesta di aiuto, l'attività dei nostri Centri è aumentata del 40%, mentre sono saliti del 100% i consulti. Va capito sei sia effettivamente cresciuto di più il bisogno del territorio o se non ci sia piuttosto un bisogno di affrontare la malattia che prima era nascosto dalla paura. Credo che si stia affermando finalmente la consapevolezza queste patologie sono curabili, questo grazie anche al lavoro delle associazioni. Auspico che i nostri Centri (ricordo anche quello di Borgosesia) servano da esempio per tracciare una strada di miglioramento ulteriore del servizio».

Dopo i saluti dell'assessore alle Politiche Sociali Valeria Simonetta, in rappresentanza del sindaco, la quale ha ribadito che il Settore e lo stesso primo cittadino sono vicini e sempre a disposizione per iniziative legate alla salute mentale, ha preso la parola la dirigente del settore Alessandra Pitaro: «Ci preoccupa l'emersione di disagi in età giovanile, abbiamo dei casi molto difficili. Un disagio che va affrontato con un lavoro di prevenzione. Noi intercettiamo i problemi prima che si aggravino, per questo è importante sviluppare la collaborazione fra i vari servizi».

Il direttore della Struttura Complessa di Psichiatria di Vercelli Luca Tarantola, che ha fatto anche da moderatore della mattinata, da parte sua ha sottolineato: «Abbiamo davanti delle sfide, bisogna migliorare la risposta con maggior collegamento con Il Sert, il settore della disabilità...».

Un accenno speciale al mondo del carcere: «Chi ha sviluppato patologie e ha commesso reati deve ricevere adeguata assistenza». Dal direttore del Dsm di Vercelli e dal collegamento con le altre piazze italiane a cura del Collegio Nazionale dei Dipartimenti di Salute Mentale, sono poi emerse le richieste che vengono dai medici: “La richiesta - ha ricordato Tarantola - è di più investimenti sulla salute mentale, potenziando i servizi sanitari e della rete sociale per intercettare i casi e prevenire. Anche modifiche alla legislazione carceraria. C'è ancora molto da fare per superare il pregiudizio”.

Il concetto di base è che «Non c'è salute se manca la salute mentale».

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"Noi siamo tempesta"

La parte istituzionale ha poi lasciato il posto alla presentazione dei progetti più recenti di Diapsi Vercelli. Nella ex chiesa di San Pietro Martire è allestita fino a sabato 12 ottobre (10-12 e 15-18,30) la mostra “Noi siamo Tempesta” a cura di Marisa Cortese. Dedicata alla figura di Michela Murgia. E' stato presentato un video che mostra come il laboratorio Brein ha preparato le borse d'artista realizzate in abbinamento alle opere.

«Michela - ha spiegato Lorena Chinaglia, presidente Diapsi Vercelli -  ha fatto capire a tante persone in difficoltà come rimettere in moto la loro vita. Noi siamo tempesta, l'ho detto al nostro staff, significa che io sono una goccia, tu sei una goccia ma tante gocce messe insieme diventano una tempesta. Ed è il senso del nostro lavoro».

"Io leggo, tu leggi noi leggiamo"

A seguire è stata presentata la novità, il libro “Io leggo, tu leggi, noi leggiamo” un volume formato catalogo a colori, edito da Effedì che documenta il progetto realizzato da Diapsi Vercelli nel contesto del più ampio della “Biblioteca Itinerante”, progetto del Comune di Vercelli, nato in seno alla Biblioteca Civica e che ha avuto l'onore di vincere un bando, unico comune del Nord Italia, del Ministero della Cultura, “Città che Legge 2022”, promosso dal "Centro per il Libro e la Lettura".

La declinazione data da Diapsi è stata quella di portare la lettura ad alta voce in due contesti pubblici: Ipermercato Carrefour e lo Scambialibri di “Libriamoci a Vercelli”, ed ancora nelle comunità alloggio e anche al “repartino” dell'Ospedale Sant'Andrea fra i pazienti ricoverati. Partendo dal proprio laboratorio teatrale, i cui componenti hanno animato le occasioni pubbliche.

Artefice della lunga serie di incontri e laboratori è stato Lodovico Bordignon di "Faber Teater", che da anni cura il gruppo di teatro Diapsi. Bordignon e Lorena Chinaglia hanno delineato gli intenti del progetto, come sono stati realizzati e i momenti più significativi. Da sottolineare oltre alle realtà già citate, il ruolo dei fotografi dell'associazione Controluce (le foto sul libro sono di Marco Bosco, Elisabetta Carenzo, Dario De Salvador, Giovanni Della Torre, Dario Foglia, Giuseppina Francesio, Nino Grammatico, Rosangela Rampini, Federico Ranghino e Giuliana Rossi), che hanno scattato centinaia di foto dalle quali ne sono poi state scelte un centinaio per la pubblicazione, del personale delle coop “La Cometa” e Anteo, dell'Spdc dell'ospedale, con in testa la dottoressa Annalisa Tibaldi.

Anche Lorenzo Proverbio delle Edizioni Effedì ha avuto un ruolo importante nella fase di produzione del volume, che ha una splendida copertina ideata da Valentina, Violetta De Luca, la grafica di Brein che ha curato anche le elaborazioni delle opere per le borse di "Noi siamo tempesta".

Un viaggio collettivo

«Il progetto è stato un viaggio che ci ha portati ad attraversare luoghi e persone - ha detto Bordignon - e la lettura ad alta voce è stato un vero e proprio grimaldello per entrare in contatto con le persone, è stato un viaggio collettivo».
Sono state illustrate le modalità seguite, in particolare per i contesti di cura, che sono stati la parte centrale del progetto. Sfogliando con il numeroso pubblico presente le varie pagine del volume.

Donare momenti di condivisione e consapevolezza

Durante la presentazione del libro è stata evidenziata l'importanza di donare, con la lettura, alle persone momenti di condivisione sullo stesso livello, una pausa per ritrovare se stessi.

Di più, nella teatralizzazione dei testi che avveniva nei laboratori le persone che hanno accettato di mettersi in gioco hanno trovato momenti preziosi, impegno ma anche divertimento, fasi difficili ma una grande soddisfazione finale.

Diverse le testimonianze dei partecipanti., tra cui la dottoressa Tibaldi e Angela Chinaglia, direttrice del Carrefour che con il collega Gianluca Birbes, non presente, ha permesso lo svolgimenti di alcuni incontri di lettura per i clienti del centro commerciale.  Nel volume si trova tutta la ricchezza dei vari momenti, testimonianze, immagini molto suggestive e il “diario di bordo” del progetto.

Nel suo intervento Dario Governali, del Settore Cultura del Comune, ha concluso ricordando: «Il progetto della Biblioteca Itinerante vuole creare una rete, utilizzare la lettura proprio come un grimaldello, come ha detto bene Lodovico, una chiave per aprire al territorio. Siamo partiti con 16 partner, fra cui Diapsi, ma abbiamo visto con piacere che poi si sono aggiunte tante altre realtà... Tra progettazione e realizzazione sono quasi due anni di lavoro... abbiamo portato gli scaffali aperti dei libri in ospedale, coinvolto i quartieri Isola, Concordia, Cappuccini e Canadà, le scuole, l'Unione Ciechi. La bellezza è stato creare una rete e sono anche nate amicizie fra i vari partner».

Il potere delle parole

Il senso della Giornata Mondiale della Salute Mentale è stato ben colto ancora da Lodovico Bordignon, che ha letto una breve parabola, in cui si parla di un avaro che sta per affogare in un corso d'acqua... finché chi cerca di salvarlo gli urla: “dammi il tuo braccio, dammi la tua mano...” non ottiene nulla, quando qualcuno gli dice: “Prendi la mia mano” ecco che l'avaro si salva.

E' un po' la metafora di chi sta male per una sofferenza psicologica e spesso fatica a farsi dare un aiuto, ma basta la “parola giusta” per sollevarlo e riportarlo a una vita più piena.

E nei libri questo "potere della parola" è presente, basta aprirne le pagine e cominciare a leggere, meglio se ad alta voce.

Le visite ai luoghi di cura

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Per dare più profondità alla Giornata Mondiale della Salute Mentale 2024 il Dipartimento di Salute Mentale dell'Asl di Vercelli ha promosso, nei giorni precedenti e nella stessa giornata di oggi, per i giornalisti e non solo, la possibilità di visitare alcuni luoghi di cura e per la precisione:  il Centro di salute mentale e il Centro diurno psichiatrico di Borgosesia (via Marconi 30) e a Vercelli Il Centro di Salute Mentale in ospedale, il Centro diurno psichiatrico di via Bruzza e il nuovo gruppo appartamenti della Coop. La Cometa. E' stato così possibile incontrare il personale e vedere di persona delle strutture che sono una risorsa fondamentale per la salute mentale sul territorio e che spesso non si conoscono neanche. Luoghi che sono accoglienti e pensati per aiutare le persone nel loro percorso di guarigione. Nelle foto staff e scorci del Csm dell'Ospedale e del centro diurno di via Bruzza.

 

 

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