Testimonianze

Due ricordi vercellesi di Silvio Berlusconi

Il riconoscente omaggio da parte del senatore Piccioni e un ricordo di Gianfranco Rigolone

Due ricordi vercellesi di Silvio Berlusconi
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Nella foto principale la prima pagina del settimanale Notizia Oggi Vercelli del 4 dicembre 1995 per la visita del 2 dicembre al teatro Civico per una convention di Forza Italia del collegio Piemonte 2 

Uno dei vercellesi che più è stato a contatto con Silvio Berlusconi negli anni in cui ha governato è il senatore Lorenzo Piccioni, che lo ricorda con riconoscenza: "Prima di tutto è stata una persona eccezionale che ha fatto tanto per il Paese. Personalmente gli devo molto, ha cambiato la mia vita. mi ha fatto crescere come politico e persona. Nel 1996 venni eletto per la prima volta al Senato e ci sono stato per 14 anni. Lo ricordo nella sua visita al Civico del dicembre 1995, fu una grande emozione per tutti. Anche quando venne a Torino a Mirafiori ed io ero con lui, anche quella volta fu eccezionale. Trasmetteva un grande entusiasmo ed era molto stimolante lavorare con lui".

"Mi fu vicino in momenti difficili"

Ci sono poi due episodi che Piccioni sottolinea: "Dal punto di vista umano mi è stato vicino in due occasioni di difficoltà. La prima quando mia figlia Carolina finì in coma dopo un incidente stradale. Lui mi chiamò mettendosi a completa disposizione, ci fu vicino e proprio grazie a un suo consiglio Carolina venne curata a Varese da un grande medico, che seguiva anche i giocatori del Milan, Cherubino e con il suo aiuto Carolina si riprese molto bene. Mentre quando è mancato mio fratello io ero a Roma, si era nel vivo della caduta del governo Prodi ed io ero in Senato per dare il mio contributo nel voto decisivo. Qualche giorno dopo Berlusconi telefonò a mio papà per fargli le condoglianze, sottolineando anche il mio spirito di servizio".

Il rapporto col territorio

"Era capace di motivare le persone e si interessava dei suoi parlamentari. Ci teneva a fare in modo che i suoi collaboratori potessero essre messi nelle condizioni migliori per lavorare. Ha fatto molto anche per il nostro territorio, ricordo la visita al cantiere dell'alta velocità a Greggio nel marzo 2002 ma anche ad esempio le compensazioni ambientali per il nostro territorio, per le quali fu determinante l'impegno di Roberto Rosso. Come ho detto trasmetteva entusiasmo e lavorare con lui è stato molto stimolante".

L'arrivo in elicottero a Greggio

Riguardo l'episosio di Greggio c'è anche un'altra testimonianza, quella di Gianfranco Rigolone, oggi vicesindaco del paese: "Nel 2002 era stato da poco eletto sindaco Carlo Bosso ed io ero assessore con lo specifico compito di fare da collegamento con il cantiere dell'alta velocità. Era uno dei più grandi e importanti. Berlusconi lo scelse, per la firma di un decisivo finanziamento, con lui c'era il Ministro dei Trasporti, perché era a metà strada fra Torino e Milano e anche quello più avanti con i lavori. Ricordo ch arrivò in elicottero, non con un apparecchio statale, ma uno suo, con il logo della Fininvest. Bosso lo accolse insieme a tante autoritù regionali e locali. Alla fine volle venire a stringerci la mano, poi ripartì col suo elicottero".

L'articolo sulla storica visita di Berlusconi nel 1995.

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