La posizione

Coldiretti: "Misure anti siccità mettono a rischio il raccolto"

Secondo l'associazione i divieti di bagnatura sono provvedimenti iniqui.

Coldiretti: "Misure anti siccità mettono a rischio il raccolto"
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Nella foto il presidente di Coldiretti Vercelli Biella Paolo Dellarole.

La siccità sta mordendo pesantemente l'agricoltura e si cercano soluzioni d'emergenza per evitare danni maggiori, ma da Coldiretti Vercelli Biella arriva un pressante appello a non prendere provvedimenti drastici, che possano mettere ulteriormente a rischio i raccolti.

La nota di Coldiretti

Misure inique che vanno a mettere ancora più in ginocchio gli agricoltori che stanno vivendo una situazione gravissima e che rischiano di vedere svanire il loro raccolto. Questo il pensiero di Coldiretti Vercelli-Biella sui provvedimenti adottati da Ovest Sesia per combattere l’emergenza idrica sul territorio. Nello specifico, il consorzio, ha deliberato nella riunione tenutasi martedì 21 giugno di disporre il divieto della bagnatura dei secondi raccolti e proibito la bagnatura delle colture arboree impiantate da più di tre anni.

"Non è una soluzione adatta"

“Non è sicuramente questa la soluzione per risolvere il problema che va a colpire direttamente una parte di imprenditori agricoli - affermano il presidente di Coldiretti Vercelli-Biella Paolo Dellarole e il direttore Francesca Toscani - Si tratta di una decisione totalmente iniqua. Vietare la bagnatura dei secondi raccolti in un’annata caratterizzata dalla scarsità delle materie prime e dall’aumento dei prezzi significa mettere in ginocchio quegli agricoltori che da mesi avevano programmato questo tipo di coltivazione reperendo i mezzi tecnici necessari. Ugualmente ingiusta - proseguono - è la decisione di sospendere la bagnatura delle colture arboree impiantate da più di tre anni: questa scelta va a colpire direttamente tutto il comparto frutticolo. La siccità fa sempre più paura e servono delle misure immediate, ma questo non è il percorso adatto. Chiediamo maggiore flessibilità e la deroga straordinaria al deflusso minimo vitale per evitare di perdere alcune delle colture fondamentali. E’ urgente che i gestori dei bacini idrici montani ad uso idroelettrico consentano il rilascio di una maggiore quantità d’acqua per l’intero arco della giornata”.

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