Per la strage di Firenze

Cgil: stop ai morti sul lavoro, sciopero e presidio a Vercelli il 21 febbraio

Mercoledì ci sarà una manifestazione in via Veneto, le richieste del sindacato per la sicurezza nei cantieri

Cgil: stop ai morti sul lavoro, sciopero e presidio a Vercelli il 21 febbraio
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Sarà capitato a tanti a Vercelli riandare alle strazianti giornate della strage di Brandizzo, costata la vita a cinque vercellesi, nell'apprendere della tragedia di Firenze, il crollo devastante nel centro commerciale in costruzione. Una tragedia per certi versi simile nella sua assurdità. Nella foto i soccorsi dopo il crollo.

Sciopero e presidio a Vercelli

E non l'ha dimenticato la Cgil Vercelli-Valsesia: "quanto accaduto a Firenze è l'ennesimo omicidio di lavoratori sfruttati e sottopagati.
Per questo, la CGIL Vercelli Valsesia, congiuntamente alle categorie degli edili e dei metalmeccanici, dichiara per mercoledì 21 febbraio 2 ore di sciopero a fine turno per tutti i lavoratori (esclusi i settori assoggettati a L 146 - servizi pubblici essenziali). Ogni singola tragedia è la tragedia di tutte e di tutti. Facciamoci rispettare!"

Il presidio ha lo scopo di sostenere le ragioni dello sciopero e per un lavoro sicuro per tutti i lavoratori e sarà attivo dalle ore 16 di mercoledì 21 febbraio  dalle ore 16 a Vercelli, in corso Libertà angolo Via Vittorio Veneto.

Nell'ampio comunicato il sindacato fa un elenco di provvedimenti urgenti da prendere, ricordando che solo in questi giorni di febbraio il "conto" delle morti sul lavoro è stato di più di 40 decessi.

Le richieste per evitare le stragi

Ecco in sintesi le richieste della Cgil: "Vogliamo tutte le agibilità necessarie per gli RLS, RLST, delegati di sito alla sicurezza. Vogliamo il ripristino della parità di trattamento negli appalti e la responsabilità dell'impresa committente. Vogliamo l'applicazione dei CCNL del settore di riferimento, sottoscritti dalle Organizzazioni Sindacali comparativamente più rappresentative, vogliamo la formazione obbligatoria prima di accedere nel luogo di lavoro. Vogliamo l'apertura di un confronto serio con il governo".

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