Attualità

Caro materiali: l'allarme dei costruttori

Caro materiali: l'allarme dei costruttori
Pubblicato:

E’ ormai sotto gli occhi di tutti che il rialzo esponenziale e smisurato dei prezzi dell'energia e delle materie prime evidenzi l’estrema difficoltà del momento che stiamo attraversando. La situazione colpisce direttamente l’intera filiera delle costruzioni che oggi rappresentiamo in maniera univoca e compatta ma anche le imprese in generale e quindi tutte le famiglie italiane. Questo quanto detto dal presidente di Ance Novara Vercelli, Luigi Falabrino.

Rincari incontrollati e difficoltà di approvvigionamento

Gli allarmi sui rincari incontrollati dei materiali e le oggettive difficoltà di approvvigionamento per i cantieri, che abbiamo ripetutamente segnalato nel corso degli ultimi mesi, sono ormai tristemente superati. Gli impianti industriali di produzione si stanno fermando perché non è più possibile sostenere i costi energetici e di fornitura.
E questo nel pieno “boom” dei bonus edilizi e del PNRR!
Alcuni luoghi comuni vanno rimossi con le evidenze che desideriamo sottolineare:
1) questa gravissima situazione non può rappresentare, come qualcuno sostiene, una “fiammata speculativa”;
2) per la prima volta, non è un problema di risorse e di coperture finanziarie;
3) Il sistema produttivo si sta fermando per l’impossibilità di approvvigionarsi e quindi rispettare le scadenze contrattuali, a qualsiasi livello della nostra filiera;
4) si preclude quindi alle imprese la possibilità di operare concretamente e redigere preventivi e listini se non con aggiornamenti pressoché quotidiani.

La guerra in Ucraina

La guerra in Ucraina rappresenta un ulteriore aggravamento dell’emergenza energetica che impedisce il normale approvvigionamento di alcune materie prime fondamentali nel processo costruttivo.
Le misure prodotte dal Governo in materia di “caro materiali” sono insufficienti e le altre misure governative e regionali non hanno prodotto i risultati sperati. Tra queste:
la disciplina revisionale introdotta con la legge 106/2021 di conversione del D.L. 73/2021 (C.D. Sostegni bis);
le misure urgenti in materia di sostegno alle imprese e di contenimento dei prezzi nel settore elettrico riportate nel D.L. 27 gennaio 2022 n.4;
l’avvenuta pubblicazione dell’aggiornamento straordinario del Prezzario Regionale edizione 2022;
Apprezziamo comunque lo sforzo profuso da parte della Regione Piemonte che ha recentemente aggiornato il prezziario ma ora occorrono nuove misure immediate, mirate ed incisive.

Gare deserte o aggiudicazioni con unico partecipante

Nell’attuale paniere di rilevamento degli scostamenti annuali dei prezzi non rientrano né il carburante né l’energia e in compenso vengono considerate unità di misura sbagliate e voci per niente rappresentative!
Come Associazioni datoriali Ance, Aniem-Api, Cna e Confartigianato denunciamo il rischio di totale paralisi dell’intera filiera delle costruzioni che comprometterebbe, oltre alla riuscita delle opere previste con gli incentivi fiscali, anche la prossima esecuzione dei lavori previsti dal PNRR.
Stiamo assistendo a gare deserte o aggiudicazioni con un unico offerente partecipante. Si prospetta l’imminente pericolo di risoluzione dei contratti in corso e in divenire a causa di un’inadeguata copertura per la revisione dei prezzi.

Sono sempre più numerose le Stazioni Appaltanti che chiedono alle Imprese il rispetto di un cronoprogramma magari redatto due-tre anni fa e minacciano rescissioni contrattuali, l’escussione delle fidejussioni, il pagamento di penali e la segnalazione all’ANAC, l’Autorità Nazionale Anticorruzione, ma l’impossibilità a completare i cantieri non dipende da una cattiva volontà delle imprese affidatarie dei lavori.

Conseguenze sull'occupazione

Prevediamo inevitabili conseguenze sui livelli occupazionali nonostante gli imprenditori stiano compiendo sforzi nel ridurre la marginalità di impresa a favore della prosecuzione dell’attività.
Condizione però che non può protrarsi se non limitatamente nel tempo pena il default.
Le nostre imprese si trovano in una situazione di profonda difficoltà che pone le premesse per un immobilismo totale del comparto con la conseguente mancata esecuzione delle opere e con le maestranze in cassa integrazione.
Per scongiurare questi rischi, nella speranza che questa situazione di estrema emergenza cessi in tempi rapidi, è indispensabile concedere una moratoria e offrire un concreto livello di rinegoziazione dei contratti in itinere, sia nel pubblico che nel privato. In caso contrario sarà impossibile adempiere agli obblighi contrattuali anche nei cantieri assegnati due-tre anni fa ma consegnati all’esecutore in tempi recenti!

Ci chiediamo se in questo contesto sarà davvero possibile sfruttare appieno le risorse del PNNR.
Esistono norme che consentirebbero di aggirare almeno parzialmente le difficoltà dovute alla carenza di produzione di progetti esecutivi, in ragione dei finanziamenti in questione. Si potrebbe nuovamente valorizzare lo strumento dell’appalto integrato che coniugherebbe le professionalità dei progettisti con l’operatività delle imprese.
Occorre fare presto, auspicando una concreta disponibilità dei Committenti pubblici e privati per l’esecuzione immediata di provvedimenti legati alla congruità di prezzi, in rialzo e in ribasso, a seconda dei veri valori di mercato e delle tempistiche esecutive.

Seguici sui nostri canali