Borgo Vercelli: con la cittadinanza alla Console di Bulgaria si apre un percorso di amicizia
Tanya Dimitrova Dimitrova è stata insignita del riconoscimento per quanto sta facendo per l'amicizia del paese con la Bulgaria.
Nelle foto di Sergio Rorgolone tre momenti della cerimonia svoltasi mercoledì 18 maggio 2022 al Salone Soms di Borgo Vercelli.
Borgo Vercelli e la Bulgaria. Un legame che si trova già nella storia, non a caso il castello del paese è detto "Bulgaro", ma adesso, partendo da quel passato si è avviato un percorso di amicizia con la Bulgaria sottolineato mercoledì 18 maggio 2022, dal conferimento della cittadinanza onoraria alla Console dei Bulgaria a Milano Tanya Dimitrova Dimitrova, avvenuto nel salone della Soms a Borgo Vercelli.
La motivazione
La cittadinanza onoraria è stata conferita alla Console "Per i suoi meriti nella nascita di idee e realizzazione di progetti con i rappresentanti della comunità della Bulgaria, gli sforzi per preservare l'identità culturale di Borgo Vercelli e la sua promozione tra la comunità dei Bulgari nella Regione Piemonte"
Una mattinata storica
"La cerimonia - commenta il Sindaco di Borgo Vercelli Mario Demagistri - è stata partecipata, con la presenza di numerose autorità del territorio, con l'accoglienza della Console da parte dei bimbi della Quinta Elementare delle Medie che agitavano le bandierine della Bulgaria. Tanya Dimitrova Dimitrova è stata felice dell'accoglienza ricevuta. Devo dire che dopo due anni di "clausura", è stato il primo evento ufficiale di un certo rilievo organizzato dal Comune. Di questi tempi così cupi è davvero un segno di speranza cominciare un cammino di amicizia. Infatti nel corso della mattinata ci siamo collegati con la sala consiliare del Comune di Cirpan, in cui è stata deliberata l'intitolazione di una piazza a Borgo Vercelli Bulgaro. Sarò presente il 17-19 giugno prossimi a Cirpan per la cerimonia, i occasione della "Fiera della Lavanda", di cui quel Comune è il secondo produttore europeo. A nostra volta intitoleremo una via del paese a un poeta bulgaro".
Diverse autorità del territorio
A sottolineare l'importanza della cerimonia e del nuovo rapporto di amicizia internazionale erano presenti importanti autorità del territorio: il presidente della Provincia di Vercelli Eraldo Botta, il Prefetto Lucio Parente, il Questore Maurizio Didomenico, il comandante provinciale dei Carabinieri colonnello Emanuele Caminada, il comandante provinciale della Guardia di Finanza colonnello Ciro Natale, per il Sindaco di Vercelli l'assessore Gian Carlo Locarni, i sindaci di Casalino, di Villata (Franco Bullano) di Ronsecco (Davide Gilardino), per il sindaco di Pertengo il suo vice Lorena Caprioglio, il dirigente scolastico del Rosa Stampa Ilaria Ottino, Alpini, Bersaglieri e altre associazioni locali.
Come aveva avuto modo di raccontare Demagistri l'interessamento della Console di Bulgaria per Borgo Vercelli è nati quanto è venuta a sapere dell’esistenza del castello eretto da una famiglia di origine Bulgara, sono seguiti due incontri e infine la cerimonia di mercoledì.
"E' stato il primo passo - sottolinea Demagistri - del percorso per il gemellaggio con Cirpan e speriamo che il legame con la Console possa anche contribuire a un programma di recupero del nostro castello".
E, a proposito di castello, Demagistri nel suo intervento ha ricordato dei cenni storici.
Storia sintetica del castello "Bulgaro"
Presumibilmente si può fare risalire la costruzione del nostro Castello Bulgaro che è il il fulcro della nostra storia, la radice dell’albero di borgo Vercelli (se possiamo fare una similitudine agricola) un albero dalle radici profonde, lo possiamo far risalire al 573 ad opera della nobile famiglia Bulgaro, la famiglia che guiderà la storia della nostra comunità fino al 1800 cambiando di volta in volta nomi e cognomi legati ai vari matrimoni.
Nei primi tempi la costruzione non aveva l’ampiezza e lo sviluppo grandioso che vediamo oggi.
Tra il 1356 e il 1363 venne quasi interamente saccheggiato e distrutto ma prontamente ricostruito con amore e cura dalla nobile famiglia verso il 1410.
Il cognome o comunque l’appellativo Bulgaro fu scelto per ricordare il popolo da cui la nobile famiglia aveva tratto le proprie origini.
Tra i membri della famiglia bulgaro possiamo ricordare il diacono Pietro Levita che fu segretario personale del grande Papa Gregorio Magno.
A fare fede della storia del castello e della sua antica origine abbiamo anche la certezza della costruzione di una cappella nell’edificio del castello dedicata a San Pietro ed eretta nel 956 per volere del nobile Giovanni Pietro Bulgaro.
Il castello di Borgo Vercelli e i suoi Nobili Signori furono protagonisti in uno scritto di Torquato Tasso dal titolo Il Padre di Famiglia, che l’ignoto Pellegrino (così in anonimato pareva il poeta) fu ospitato in questo edificio nel settembre del 1578.
Il poeta fu colpito dalla nobiltà d’animo e dalla gentilezza dei membri della casa bulgara i quali non sapendo chi egli fosse lo ospitarono con tutte le cure e le premure del momento.
Nel suo scritto tasso descrive ciò che vede negli ambienti del castello: la sala nobile con camino e pellami e la ricchezza del pranzo (che poi era una cena)
Partito il tasso da borgo Vercelli Per Torino dove voleva recarsi per l’ostensione della Sindone rimase talmente colpito che scrisse il suo sonetto in omaggio ai signori di Bulgaro.
Se vogliamo ricordare alcuni personaggi storici illustri della famiglia bulgaro possiamo citare Paolo Facino che fece restaurare abbellire la chiesa parrocchiale nel 1490.
Nel 1662 Antonio Francesco bulgaro Insigne giureconsulto fu nominato prefetto del collegio dei consigliere di Stato e referendario di segnatura in Torino fu inviato Vienna quale commendatore mauriziano e infine fu governatore Ducale della città e provincia di Vercelli dove morì nel 1705.
Purtroppo verso il 1750 inizia la decadenza dei discendenti dei Bulgaro si era infatti estinta ogni linea maschile, ed considerato che molti membri di questa famiglia si erano dedicati alla vita sacerdotale la speranza della discendenza ricadeva su Giovanni bulgaro che però ebbe solo 5 figlie femmine.
Una di queste figlie Gabriella Teresa aveva sposato il Conte Acceglio Aliaga di Ricaldone, si riunirono per tanto sotto gli Aliaga, tutte le proprietà che rimanevano della famiglia Bulgaro come pure i benefici ecclesiastici.
Cambiò così il nome del casato ma rimasero sempre le vecchie tradizioni di bontà lealtà e amore verso la gente che era tipica della nobile famiglia Bulgaro.