Alluvione: sbloccati fondi nazionali
Fino a 5.000 euro per i privati, 20.000 per le aziende.
Un'immagine dell'alluvione nel Vercellese dell'ottobre 2020.
La Regione Piemonte annuncia un passo determinante per l’erogazione dei primi ristori ai privati e alle aziende piemontesi per i gravi danni provocati dalle alluvioni del 2020 e del 2019.
C'è infatti stato lo sblocco dei fondi nazionali del Dipartimento di Protezione civile, attesi da tempo e più volte sollecitati dalla Regione Piemonte e dai parlamentari del territorio. Ora finalmente può procede l’iter per l’assegnazione dei contributi.
Firmata l'ordinanza
Il Presidente della Regione Piemonte, nel suo ruolo di Commissario Straordinario per la Ricostruzione, ha firmato l’ordinanza di approvazione dei criteri per l’erogazione delle risorse. I Comuni potranno ora proseguire nell’iter, perfezionando le richieste dei privati e accogliendo le perizie delle attività economiche, cui seguirà l’avvio dell’istruttoria per comunicare gli importi necessari alla Regione Piemonte.
Ristori fino a 5.000 euro per privati e 20.000 per le aziende
Il ristoro per i privati sarà fino a 5.000 euro per i danni alla propria abitazione principale e fino a 20.000 euro per i danni alle attività economiche.
Il Presidente della Regione insieme agli Assessori regionali alla Difesa del Suolo, alle Attività produttive ed all'Agricoltura sottolinea come questi contributi siano molto attesi da privati cittadini e da titolari di imprese ed è preciso impegno della Regione Piemonte continuare a presidiare l’andamento dell’iter burocratico dopo aver sollecitato a più riprese il Dipartimento Nazionale della Protezione Civile, anche attraverso le azioni di sensibilizzazione portate avanti dai parlamentari piemontesi a Roma a più livelli. Ora, finalmente, si possono iniziare a vedere i frutti di questo lavoro.
Per ovviare alle difficoltà che le lungaggini burocratiche causano, peraltro, la Regione aveva subito messo a disposizione 7,5 milioni di euro dal proprio bilancio per i contributi ai privati danneggiati dall’alluvione di ottobre 2020.