Le opinioni

Parlano i baristi: "Orari assurdi e ristori ridicoli"

"In una settimana si guadagno quello che prima si faceva in un giorno".

Parlano i baristi: "Orari assurdi e ristori ridicoli"
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Sperano che il "giallo" in cui si trova il Piemonte non lasci presto il posto all'arancione, intanto hanno ripreso a lavorare al meglio delle proprie possibilità, il clou della giornata arriva quasi sempre alla fine, con l'anticipo alle 16,30-17 del rito degli aperitivi.

Sul numero in edicola di Notizia Oggi Vercelli un ampio sondaggio con le opinioni di tanti gestori del centro e non, riproponiamo alcune delle brevi interviste.

"Servirebbe qualche ora serale in più"

«La nostra azienda - dice Luca Impellizzeri, proprietario di Caffè Imperiale oltre che delegato provinciale della Fiepet Confesercenti (Federazione Italiana Esercenti pubblici e turistici) - ha sempre lavorato soprattutto a partire dall'orario aperitivo. Togliendoci quella fascia di orario per noi è stato devastante. Le cifre che poi arrivano con i ristori ti pongono dinanzi a una scelta: o sopravvivi tu o l'azienda. Più che ai ristori, io spero di poter ripartire il prima possibile anche con solo qualche ora serale in più».

La stessa situazione anche nei bar più periferici di Vercelli, che forse incontrano ancor più difficoltà per il target di clientela e la posizione.

"L'incasso di un giorno ora si ha in una settimana"

«Lavorando una settimana riesco ad incassare ciò che prima era l'equivalente di un giorno di lavoro - sottolinea Barbara Ardizzone, titolare di Illusion Wine Cafe - Se penso a tutto ciò che abbiamo sempre dovuto pagare, quello che arriva con i ristori sono briciole che non bastano nemmeno per pagare le spese fisse».

"Ristori molto scarsi"

I Ristori, come denunciato da tutte le attività appartenenti al settore dei pubblici esercizi, nemmeno in questo caso sono stati sufficienti per sopperire alla mancanza di introiti. «Non è stato semplice nemmeno richiederli con tutta la burocrazia di cui devi essere a conoscenza e la documentazione necessaria -spiega Rebecca Lorenzetto, proprietaria di Zenzero e Cannella - Le cifre che abbiamo percepito in alcuni casi erano vincolate inoltre all'acquisto di materiale igienico sanitario e in caso contrario erano a malapena sufficienti per pagare affitto e bollette. Il periodo peggiore è stato quando, nel momento della chiusura fiscale, sullo schermo apparivano cifre come 26 euro di incasso. Siamo state costrette a richiedere un ulteriore finanziamento per poter salvaguardare le nostre famiglie e riuscire a tenere aperto. Siamo sopravvissute al 2020, speriamo di farcela anche quest'anno».

Veridiana Scripcaru

Il resto delle interviste sul numero di Notizia Oggi Vercelli in edicola fino al 21 febbraio.

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