Regionale

La Lac: "7 specie di uccelli condannate a morte dalla Regione"

La nuova Legge sulla caccia amplia notevolmente l'attività venatoria.

La Lac: "7 specie di uccelli condannate a morte dalla Regione"
Pubblicato:
Aggiornato:

Nella foto l'allodola e la pernice bianca, due delle specie di uccelli a rischio.

Ieri, martedì 30 giugno 2020 il Consiglio Regionale ha concluso l’esame degli articoli dal 16 al 27 del DDL 83/2020 riguardanti l’allargamento dell’attività venatoria proposto dalla Giunta.

Nonostante le migliaia di emendamenti delle opposizioni, che hanno impedito maggiori concessioni ai cacciatori, il "Tavolo Animali & Ambiente" della Lega Abolizione Caccia (Lac) denuncia la gravità delle decisioni prese per l'ambiente piemontese.

"Favoriti gli interessi della minoranza armata"

"Ancora una volta la politica di palazzo ha anteposto gli interessi di una minoranza
armata agli interessi collettivi ignorando invece le ragioni di tutela della fauna
selvatica. La maggioranza del Presidente Cirio (Lega - Fratelli d’Italia - Forza Italia)
ha votato compatta l’aumento di ben 7 specie cacciabili, alcune di pochi grammi e in
declino come l’allodola e altre in difficoltà in tutta Europa e in Italia. Sono state
aggiunte alla lista delle specie condannate a morte: allodola, fischione,codone, folaga,
canapiglia, marzaiola, pernice bianca.

Fra le altre novità introdotte dalla Legge Regionale l'aumento delle giornate di caccia, comprese le domeniche di settembre prima escluse, l'incremento del cosiddetto "turismo venatorio" con la rimozione delle limitazioni nei confronti dei cacciatori provenienti da altre regioni ed infine una "beffa" nei confronti dei proprietari dei fondi agricoli.

Nessuna possibilità di ottenere il divieto di caccia

"Particolarmente grave - sottolineano dalla Lac - è la sostituzione dell’art.6, comma 7 della L.R. n. 5/2018 che consentiva ai proprietari dei fondi chiedere il divieto di caccia sui propri terreni per
motivate ragioni. L’interesse dei cacciatori ha prevalso su quello di agriturismi, fattorie didattiche, gestori di aree naturali con presenze turistiche, ecc..

La modifica approvata suona come una presa in giro: la domanda per richiedere il divieto di caccia per i proprietari dei fondi compromessi dalla caccia ora sarà possibile presentarla solo entro il trentesimo giorno dalla pubblicazione del Piano Faunistico Venatorio Regionale. Peccato che il Piano faunistico venatorio Regionale previsto dal 1992 non è mai stato approvato e probabilmente non lo sarà mai".

Le specie a rischio

Dal Tavolo Animali & Ambiente spiegano anche nel dettaglio quali sono le specie a rischio e perché andrebbero invece più tutelate.

Allodola (Alauda arvensis)
Attualmente classificata come in declino in Unione Europea, con status di
conservazione sfavorevole a livello continentale (la popolazione europea si è ridotta
del 50% negli ultimi vent’anni). Anche la popolazione italiana è in consistente calo,
mentre la nidificazione nella Regione Piemonte si è dimezzata dall’inizio del secolo.

Fischione (Anas penelope)
La caccia appare in grado di modificare sensibilmente presenza, abbondanza e
abitudini della specie, che risulta tutt’altro che abbondante nella nostra Regione.

Canapiglia (Anas strepera)
Specie molto rara e localizzata come nidificante e risulta piuttosto difficile stabilire il
reale trend demografico della specie. Classificata in declino in tutta Europa.

Codone (Anas acuta)
Attualmente classificata in declino in Europa.

Folaga (Fulica atra)
Specie classificata in declino anche questa.

Marzaiola (Anas querquedula)
Attualmente classificabile come vulnerabile, avente status di conservazione
sfavorevole anche a livello continentale.

Pernice bianca (Lagopusmutus)
La pernice bianca presenta problemi relativi alla sottospecie helveticus (quella diffusa
in Piemonte), che mostra un evidente declino in numerose province italiane ed è
pertanto da considerarsi, nel nostro Paese, in elevate condizioni di rischio, con una
riduzione del numero degli individui che sfiora il 50% a partire dall’anno 2000".

Infine dalla Lac concludono: "Il Tavolo Animali & Ambiente si ripromette di tenere viva tra i cittadini la memoria di questa giornata funesta invitando quanti amano la natura a togliere ogni sostegno a coloro che gli animali selvatici li preferiscono morti anziché vivi".

Seguici sui nostri canali