I Cinque Stelle a difesa dei lavoratori Cemex di Saluggia
E' stato chiesto in Consiglio Regionale alla Giunta Cirio di farsi carico della vertenza.
Nella foto il sito Eurex-Avogadro di Saluggia dove sono stoccati i rifiuti radioattivi.
Una soluzione cercata da decenni
Una premessa: a Saluggia persiste ormai da decenni l'unico vero e proprio deposito di scorie nucleari in Italia. in particolare il sito custodisce centinaia di metri cubi di materiale radioattivo, anche ad alta radioattività, in forma liquida, custoditi in riva alla Dora! Tanto che nel 2.000 si fu ad un passo da un disastro ecologico senza precedenti per l'alluvione che minacciò di portare le scorie in giro per il Nord Italia dentro ai corsi d'acqua.
Alla soluzione si sta lavorando da altrettanti decenni, prima si pensò a una "vetrificazione", poi si è optato per un processo di solidificazione più pratico, la cementificazione. Dopo anni e anni di bandi, lavori ecc. si stava arrivando alla fase operativa, con un bando vinto e un centinaio di lavoratori coinvolti. Posti di lavoro che però rischiano di saltare prima di iniziare, per un vizio burocratico.
Il caso in Consiglio Regionale
"Oggi il Movimento Cinque Stelle - sottolineano in una nota Sarah Disabato, Capogruppo regionale Piemonte e Sean Sacco, Consigliere regionale - ha portato in Consiglio regionale la voce dei lavoratori del cantiere del “complesso Cemex” di Saluggia. Nel Comune del vercellese è presente un sito dove si contano circa 300 metri cubi di rifiuti liquidi radioattivi, di cui 125 a più alta attività, che provengono principalmente dalle campagne di riprocessamento degli elementi di combustibile irraggiati condotte negli anni '70 e ’80. Proprio per solidificare quei rifiuti liquidi è partito un progetto che prevede la realizzazione del complesso CEMEX (CEMentazione EurEX), all’interno del quale i rifiuti saranno cementati e condizionati. A luglio del 2020 è stato pubblicato un bando di gara per i lavori di
completamento, vinto dalla CEMEX 2023".
Lo stato di agitazione proclamato da Feneal Uil
"Nei giorni scorsi - proseguono gli esponenti piemontesi del Movimento - i giornali hanno raccontato le preoccupazioni dei lavoratori dell’azienda, con il sindacato Feneal Uil Piemonte che ha presentato una nota ufficiale alla Prefettura di proclamazione dello stato di agitazione.
Il timore è che possa venire revocato il contratto di appalto per alcune problematiche sorte con la stazione appaltante Sogin.
La CEMEX 2023, sempre dalle colonne dei giornali, ha chiarito che farà il possibile per dare continuità alla retribuzione dei lavoratori, nonostante il fermo del cantiere. Ma nello stesso tempo non potrà garantire l'occupazione a lungo termine dei dipendenti".
Cento famiglie in difficoltà
"Oggi circa 100 famiglie rischiano di perdere un lavoro della durata di 10 anni, tra realizzazione dell'impianto e la fase di controllo e manutenzione. È necessario che la Giunta regionale si adoperi in prima persona per tutelare i posti di lavoro, prima che sia troppo tardi".