Decreto sui rave: piace ai più ma per qualcuno è fascista...
Fino a 6 anni di reclusione e 10mila euro di multa per chi li organizza.
Decreto sui rave: è il ritorno del fascismo? La domanda è posta dalle opposizioni di sinistra. che denunciano la norma anti-rave come una limitazione fascista alla libertà dei cittadini e una minaccia preventiva contro il dissenso, dal Viminale arrivano le rassicurazioni sulla costituzionalità della norma e sulla difesa dei principi di libertà del cittadino. Tu che cosa ne pensi? Rispondi qui!
Il rave vercellese dell'anno
Sabato 30 aprile 2022, nei pressi del fiume Sesia a Caresana, si è tenuto un rave party che ha visto coinvolte più di mille persone provenienti da tutto il Nord Italia, ma anche da Svizzera e Francia. Con il decreto voluto dal governo Meloni sembra difficile che questo genere di eventi possa nuovamente ripetersi, per lo meno senza gravi conseguenze per chi vi partecipa.
Ma che cosa prevede la norma sui rave?
Cosa stabilisce dunque questo decreto? La nuova normativa in tema di rave introduce il reato d'invasione di terreni o edifici per raduni pericolosi per l'ordine, l'incolumità o la salute pubblica (articolo 434-bis del Codice penale) ed è definita nell'articolo 5 del decreto. La norma si applica quando più di cinquanta persone invadono in modo "arbitrario" terreni o edifici, pubblici o privati e da ciò ne può derivare un pericolo. Chiunque «organizza o promuove l'invasione» può esser punito con una pena di reclusione da tre a sei anni, con l'aggiunta di una multa da mille a 10mila euro. Qui il testo integrale del decreto.
Vale anche per chi partecipa e basta?
Sì, chi si è solo "imbucato" alla festa non è esente dal rischio di beccarsi una condanna, anche se diminuita rispetto a quella degli organizzatori. La norma, inoltre, prevede la confisca di tutto ciò che è stato impiegato per commettere il reato, nonché ciò che è stato utilizzato per realizzate le finalità dell'occupazione.