PROSA: l'odissea di Penelope e delle sue ancelle
Una produzione tutta vercellese che fa vedere l'epopea omerica dal punto di vista delle donne.
Una produzione tutta vercellese che fa vedere l'epopea omerica dal punto di vista delle donne.
Il teatro vercellese torna al Civico e ci torna anche «L’Officina Anacoleti» che così riappare nella stagione comunale di prosa, l’appuntamento è per venerdì 13 gennaio alle ore 21, con un allestimento rivisitato di «Penelope», una produzione totalmente della compagnia cittadina, che debuttò lo scorso anno al “teatro-off”. E’ l’interpretazione scenica del romanzo breve di Margaret Atwood «Il canto di Penelope». A sottolineare la qualità dell’allestimento arriva la notizia che lo stesso spettacolo sarà replicato a Torino, il 3 febbraio, nell’ambito della stagione al Teatro della Caduta.
«Lo spettacolo decostruisce la tradizionale narrazione “al maschile” dell'Odissea di Omero, - spiegano le note di regia - dando invece voce ai personaggi femminili della vicenda, rendendoli protagonisti con lo scopo di liberarli dai ruoli tradizionali, gregari e virtuosi, della femminilità. La storia è quindi narrata dalla stessa Penelope e dalle ancelle del palazzo di Itaca, rese impure dai Proci che approfittarono di loro e che al ritorno di Odisseo furono giustiziate al pari dei pretendenti della Regina. Ora Penelope parla dall’Ade, dai campi di asfodeli. Le Ancelle le sono intorno come stormi di uccelli che cantano fra i rami possenti e antichi dell’Albero della Vita, come pensieri perturbanti e lascivi, risuonano nell’aria con le parole di Molly Bloom nell’Ulysses di Joyce. Narra la sua storia assente di principessa spartana. La storia che le imprese di Nessuno hanno oscurato. E narrando ringiovanisce, viene alla luce. Fino alla successiva reincarnazione».
Si tratta di una rappresentazione di grande forza emotiva. per sottolineare che ciò che l’eroe Ulisse e i suoi compagni cercarono in mille peripezie e avventure Penelope, la donna in generale, lo aveva trovato nel proprio intimo, nel silenzio dell’attesa carico di ossessioni, pensieri e misteri.
Dunque Penelope e Odisseo sono incarnazioni di due strade opposte ma complementari nella ricerca di se stessi.
L’adattamento e la regia sono di Alessandro Castigliano, tre le interpreti: Cristina Pagliolico, Alice Monetti, Francesca Fiaccola. Luci e direzione tecnica di Sandro Gino, video di Davide Celoria. Biglietti da 10 a 25 euro, da annotare che alla pagina dello spettacolo, sul sito anacoleti.org, è possibile scaricare un coupon che dà diritto all’acquisto del biglietto al prezzo speciale di € 11,50. Un’iniziativa promozionale in collaborazione con Fondazione «Piemonte dal Vivo».
Avevamo seguito il primo allestimento e assicuriamo che nella sua minimalità lo spettacolo tiene inchiodati alle poltrone e mette in moto una bella dose di consapevolezza.
Come dicono gli “Anacoleti”: «La libertà inseguita, la sua possibilità si radicano nel tessere la propria tela, che è velo funebre da disfare ogni giorno.