Ricordi d'autore

Piero Angela: l'intervista per i cinquant'anni dello sbarco lunare

Nel luglio del 2019 condivise con Notizia Oggi Vercelli le emozioni dei quei giorni del 1969.

Piero Angela: l'intervista per i cinquant'anni dello sbarco lunare
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Il grande divulgatore scientifico Piero Angela rilasciò una breve intervista a Notizia Oggi Vercelli nel luglio 2019, quando il nostro settimanale aveva dedicato ampio spazio allo storico anniversario, peraltro "vercellesizzando" molto il tutto.

Per vie traverse fu possibile avere il suo numero personale. Il grande giornalista rispose e, in modo affabile, ricordò quei giorni del 1969.

L'intervista del luglio 2019

«Ero a Cape Canaveral il giorno del lancio del Saturno Cinque che portava “Apollo 11”, ero ospite della Nasa, ho vissuto con loro la tensione del momento e la gioia per la riuscita del lancio. Mentre durante l’allunaggio mi trovavo a New York. In Central Park avevano montato un mega schermo. Per gli americani fu una vera festa nazionale. Gli Usa erano partiti con grave ritardo rispetto ai sovietici. In piena guerra fredda essere riusciti a superarli, andando sulla luna, fu un successo della nazione e un grande evento che mandò in delirio le masse. Un entusiasmo che al lancio dell’Apollo 12 era già scemato e si esaurì presto. Una volta vinta la corsa con l’Urss non c’era più un valido motivo per spendere tutto quel denaro pubblico. Per questo il progetto finì con l’annullamento delle ultime missioni previste».

Com’è cambiato l’approccio alla Scienza e alla tecnologia nel pubblico?

«Parlerei più che della Scienza del rapporto con la tecnologia. Ebbene, in Italia, ma come altrove, il pubblico ha due visioni opposte: da una parte quella miracolistica, cioè che la tecnica potrà risolvere tutto, dall’altro ipercritica sulle responsabilità di scienza e tecnologia in ciò che non funziona. Manca una cultura tecnologica e scientifica che possa dare gli strumenti alle persone per avere un approccio più consapevole sull’argomento e conoscere anche i limiti della tecnologia. Inoltre non sono inventori e scienziati a decidere che uso si farà delle loro scoperte e anche questa fatto va compreso».

Parole in cui si riverbera tutta una carriera di informazione scientifica, sempre in modi pacati, da gentleman d'altro tempi, ma anche con una grande capacità di rendere vicini concetti e imprese complicate, senza mai perdere accuratezza, andando spesso a cogliere aspetti legati al quotidiano di tutti, ma senza mai banalizzare.

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