Carlo Riva Vercellotti primo firmatario della proposta di legge tutela animali
Nella foto Carlo Riva Vercellotti con la sua Teresa, cagnolina paraplegica, che gli ha tenuto compagnia nelle tante notti d'autunno e inverno mentre studiava e scriveva il testo unico.
“Sono felice che sia partito ufficialmente in Commissione l’iter per l’approvazione del testo unico sugli animali d’affezione ed esotici che mi vede primo firmatario. Un lungo lavoro durato cinque mesi e fatto di studio, comparazione, confronto con associazioni, enti locali, servizi veterinari, giuristi, addestratori. Di confronto e coinvolgimento della Giunta, l’Assessorato e tanti colleghi di maggioranza e di minoranza”. A dichiararlo il Consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Carlo Riva Vercellotti, al termine dei lavori della Commissione sanità riunitasi nella mattinata odierna, in cui è stata illustrata la Proposta di legge: “Disposizioni coordinate in materia di tutela degli animali d’affezione ed esotici”, presentata lo scorso 23 maggio, che vede come primo firmatario lo stesso Consigliere Riva Vercellotti e sottoscritta dal gruppo di Fratelli d’Italia.
Semplificare e aggiornare le normative
“L’obiettivo della proposta è duplice – commenta Riva Vercellotti – Da un lato, la semplificazione normativa, superando la frammentarietà, la confusione, lo scoordinamento legislativo regionale in materia di tutela degli animali con un unico testo coordinato e organico perché nella nostra regione non servono più leggi ma serve ridurle e scriverle meglio. Dall’altro, l’aggiornamento del complesso impianto normativo, risalente anche a venti, trent’anni fa, per portarlo in sintonia con le sensibilità emergenti della società attuale”.
La proposta prevede la revisione di undici leggi regionali, di cui sei verrebbero abrogate, passando ad un dimezzamento del numero degli articoli complessivi sulla materia, da ottantotto a quarantasei, in modo da portare ad un più efficace coordinamento e comprensione il vasto e diffuso patrimonio di disposizioni presenti nella legislazione regionale.
La centralità della tutela giuridica degli animali d’affezione è poi evidente in tutto il corpo normativo proposto, partendo dalle finalità.
Intervento della Regione non solo per maltrattamenti
“Crediamo che la Regione abbia il dovere di intervenire non solo per evitare ogni tipo di maltrattamento e ogni atto di crudeltà nei confronti degli animali, compreso l’abbandono, ma debba anche impegnarsi per favorire il loro rispetto, promuovere il loro benessere e disciplinare la corretta convivenza con l’uomo ai fini della tutela delle condizioni di vita degli animali e dell'incolumità loro e delle persone – continua l’esponente di Fratelli d’Italia - Sono molte anche le novità proposte, tra le più rilevanti il freno al commercio illegale degli animali d’affezione da altri Paesi, specialmente dall’Est Europa, con l’obbligo di avere il certificato di provenienza, il possesso di un certificato di buona salute e di un regolare certificato genealogico, e lo stop all’incivile usanza della catena ai cani che toglierebbe finalmente alla nostra regione il triste e imbarazzante primato di essere una delle pochissime in Italia a non averlo ancora espresso con fermezza e chiarezza.”
La norma proposta si allinea a tutte le altre regioni del nord Italia, e si accompagna ad alcune deroghe, sanitarie e temporanee, a garanzia della sicurezza degli animali. Si pensi in tale ultimo caso ai cascinali rurali e alle aree cortilizie dove gli animali possono fuggire o possono essere investiti da mezzi meccanici in movimento.
Sostegno all'associazionismo
Ampio spazio viene dedicato poi al ruolo centrale dell’associazionismo che deve essere sostenuto e promosso, così pure all’informazione, la sensibilizzazione, l’educazione e la formazione, rilanciando un ruolo di regia della Regione e delle Aziende sanitarie locali nella promozione di programmi e campagne di sensibilizzazione sul contrasto al fenomeno dell’abbandono e nell’adozione consapevole degli animali d’affezione, così pure sulla cultura del possesso responsabile e la pratica della sterilizzazione.
Un’altra modifica sostanziale proposta è l’obbligatorietà della registrazione nell’anagrafe e all’identificazione tramite microchip per le cucciolate di gatti, per la loro vendita, così come l’obbligo di iscrizione di tutti i gatti liberi e di quelli delle colonie feline.
Un nuovo modello
“Quello che proponiamo è un nuovo modello in Italia che non impone un obbligo generalizzato, ma nemmeno finge che non esista il problema – conclude Riva Vercellotti - Serve un passaggio graduale, senza aggravi di oneri e responsabilità per i proprietari, col chiaro obiettivo di ridurre il randagismo e arrivare ad una maggiore e migliore identificazione e rintracciabilità anche dei gatti, incentivando altresì le adozioni.”
Il testo verrà portato in consultazione per raccogliere eventuali proposte integrative, per poi ritornare all’esame e al voto della commissione prima della fine dell’estate.