Festa della Repubblica 2022 tra valori e speranza nonostante tutto
Dopo due anni di cerimonie molto contenute finalmente una festa di popolo per ritrovare lo spirito nazionale. In piazza Zumaglini è stato ricordato il 76° anniversario della nascita della Repubblica.
Nel messaggio del Presidente Mattarella un forte richiamo all'unità in una fase molto difficile con l'aggressione russa all'Ucraina e i sacrifici che sta comportando anche per i paesi europei, e questo dopo, e durante, la pandemia.
La difficoltà del momento è stata ribadita dai tre massimi rappresentanti istituzionali, il Sindaco di Vercelli Andrea Corsaro, il Presidente della Provincia Eraldo Botta e il Prefetto Lucio Parente.
Ma altresì c'è stato un forte invito a essere comunità ad evitare inutili divisioni e a lavorare tutti per il bene comune. Possono sembrare frasi retoriche ed inevitabilmente lo sono, ma sono anche vere. Negli altri Paesi quasi tutte le case hanno esposta la bandiera e l'identità nazionale è sacra, in Italia un po' meno, ecco perché va ribadito e continuamente ricordato.
L'0rgoglio di sentirsi italiani
Le immagini più belle sono forse state quelle dei bambini e studenti che hanno suonato e cantato nel corso della manifestazione. La mano sul cuore durante l'Inno di Mameli anche di tanti ragazzi di famiglie immigrate e l'orgoglio di sentirsi parte del nostro Paese sono la più autentica "orazione" per il nostro futuro che non è solo denso di dubbi e paure ma propone anche tante opportunità e chiede, soprattutto, di essere una nazione democratica e inclusiva, cosa non proprio facile, specialmente quando le crisi, sanitaria, economica e bellica, ci mettono alla prova.
La gallery
La cerimonia
La cerimonia ha visto la presenza dell'arcivescovo Marco Arnolfo e delle autorità civili, tanti Sindaci da tutto il territorio provinciale e militari, co i picchetti delle varie Armi e i rappresentanti di diverse organizzazioni.
La mattinata era cominciata con l'alzabandiera e l’Inno Nazionale eseguito dagli studenti del Liceo Musicale Lagrangia di Vercelli, con il canto del coro dei bambini dell’Istituto comprensivo Ferrari di Vercelli e la lettura del Messaggio del Presidente della Repubblica.
A seguire, c'è stata la consegna delle Medaglie d’onore alla memoria di tre cittadini italiani deportati e internati nei lager nazisti, nonché delle Onorificenze al Merito della Repubblica Italiana a quattro cittadini vercellesi insigniti del titolo di Cavaliere.
Le medaglie in memoria degli internati
Le medaglie alla memoria degli ex internati militari nei lage nazisti.
Dopo l'8 settembre 1943 centinaia di migliaia di combattenti italiani scelsero la prigionia e non l'adesione alla Rsi, molti di loro fuggirono e si unirono alla resistenza. Queste le persone che hanno ricevuto, alla memoria, la medaglia come segno di onore per la loro scelta.
Arturo Mascarana di Gattinara, consegnato alla nipote Gloriana Gerbellin, Giuseppe Gatti di Rovasenda, ha ritirato il nipote Andrea Faraone, Cesare Marinoni, ddi Serravalle Sesia, consegnata al figlio Luigino Marinoni.
I quattro neo cavalieri
Luigi Tarricone di Vercelli, Antonello Monti di Bianzè, Daniela Denicola di Borgosesia, Aristide Torri di Varallo. Due stimati professionisti con importanti incarichi in organismi civili e religiosi, la presidente della Cri di Borgosesia che si è prodigata nel periodo del covid e un grande protagonista delle istituzioni culturali della Valsesia.
Al termine della cerimonia, intervallata da altri momenti musicali proposti dagli studenti del Liceo Musicale. il prefetto ha consegnato la costituzione della Repubblica Italiana ai neo diciottenni, sperando che ne facciano un buon uso.