Peste Suina: Coldiretti denuncia lo stallo sugli abbattimenti dei cinghiali
Presa di posizione dei referenti per l'area Vercellese e Biellese.
La peste suina al momento non ha avuto riflessi sui nostri territori, ma potrebbe averne se non si mettono in atto le misure precauzionali che valgono anche per le zone ancora indenni.
A prendere posizione sono il Presidente di Coldiretti Vercelli-Biella Paolo Dellarole e il Direttore Francesca Toscani, nel ricordare che, a livello regionale, l’obiettivo è di arrivare ad abbattere almeno 50 mila cinghiali.
“Ormai siamo a due mesi dalla firma dell’ordinanza regionale per il depopolamento dei cinghiali ed il risultato dell’applicazione delle misure straordinarie lascia molto a desiderare con azioni, ancora, completamente inattuate, soprattutto nell’area indenne”. E’ quanto evidenziano.
Ancora nessun abbattimento nella zona indenne
“Se da un lato, la scorsa settimana, sono finalmente state fornite le indicazioni operative per l’autocostruzione di gabbie e recinti di cattura e sono iniziati i primi abbattimenti nell’area infetta, dall’altro siamo ancora a quota zero abbattimenti straordinari nella zona indenne - continuano Dellarole e Toscani - C’è, quindi, una inspiegabile lentezza dell’intero meccanismo e sta mancando da parte della Regione, delle Province, degli istituti venatori e dei Parchi una sinergia ed una collaborazione utile a far partire tempestivamente l’operatività di tutti i contenuti innovativi dell’ordinanza del 15 marzo scorso, bloccata, invece, da inutili cavilli, prese di posizione inaccettabili e strumentali interpretazioni delle disposizioni da parte di diverse amministrazioni provinciali”.
Bloccato pure il contenimento ordinario
Molti ATC e CA hanno addirittura bloccato strumentalmente le azioni di contenimento ordinarie che, invece, dovrebbero procedere senza alcuna interruzione, come chiaramente previsto dall’ordinanza regionale.
“Ad oltre quattro mesi dall’inizio dell’emergenza della Peste suina africana è in corso un aumento significativo dei danni causati dalla fauna selvatica alle produzioni agricole. Una condizione che costituisce un paradosso inaccettabile per le imprese agricole che devono già fronteggiare gli sconvolgimenti del mercato ed i forti rincari dovuti alla guerra Ucraina, oltre agli effetti delle pesanti limitazioni in zona infetta e buffer. E’ necessaria, quindi, una presa di posizione rapida e determinata della Regione affinché le Province attivino senza ulteriori ritardi tutte le disposizioni innovative dell’ordinanza, con procedure snelle e univoche in tutto il territorio regionale. Mentre è urgente una azione puntuale – concludono - di controllo di tutti gli istituti venatori inadempienti, procedendo con il commissariamento dei comitati di gestione degli ATC e CA che dovessero ancora rallentare irresponsabilmente gli abbattimenti”.