Processione delle Macchine 2022: diretta fotografica dello storico ritorno
La Via Crucis segue un percorso modificato, con il passaggio da Via Duomo.
Il Venerdì Santo per i cristiani è il giorno del lutto, quando persino il figlio di Dio sembra soccombere alla malvagità del mondo. Sulla croce con Gesù ci sono i condannati, le vittime della guerra, gli innocenti violati, i rifugiati, i migranti che faticano a trovare accoglienza, i malati terminali... Tutte realtà dolorose con cui facciamo i conti, più o meno da vicino, tutti i giorni ed in particolare in questo tempo che è uno dei peggiori della storia.
Impossibile non averli presenti nella preghiera e nel ripercorrere le tappe della Passione e morte di Gesù che sono così ben rappresentate dai gruppi di statue che da secoli sono il cuore della nostra "Processione delle Macchine" che torna dopo due anni di assenza, altri anni di prova con il Covid che, peraltro, miete ancora vittime. Un segno comunque positivo e accolto con la grande partecipazione dei vercellesi al rito.
Il percorso
Partita intorno alle ore 20,30, la Processione delle Macchine segue un percorso diverso da quello degli ultimi anni: via Guala Bicchieri, piazza S. Eusebio, piazza D’Angennes, via Duomo, via Gioberti, piazza Cavour, via G. Ferraris, per terminare alla Basilica di Sant’Andrea. Un percorso rivisto per esigenze sanitarie, evitare il passaggio in vie strette con assembramenti, ma che ha anche una sua suggestione particolare.
La processione è commentata dai testi redatti dalle Sorelle della Trasfigurazione, con una parte canora e musicale a cura della Cappella della Cattedrale diretta da mons. Denis Silano. Il baldacchino con l'arcivescovo Mons. Marco Arnolfo, scortato dai carabinieri in alta uniforme, chiude il corteo.
Nella gallery sottostante la diretta fotografica della processione.
L'attesa
Sta iniziando la funzione della processione delle macchine, notevole la veduta di tutte le macchine schierate sul sagrato della Basilica di Sant'Andrea, uno spettacolo che non si è mai visto negli ultimi decenni, in quanto partivano sempre dall'interno della Basilica, quest'anno per questioni sanitarie non è stato possibile e quindi da qui il colpo d'occhio è eccezionale. Grande affluenza di fedeli, c'è tanta attesa per questo grande ritorno.
Le nove “macchine”
Gesù Cristo nell'orto degli ulivi: datata intorno al 1740, Confraternita di Santa Caterina
Gesù Cristo legato alla colonna: autore ignoto, XVIII secolo, Confraternita di San Sebastiano
Gesù fra i carnefici, flagellato: opera di Pietro Antonio Sarpentiere risalente al 1795, Confraternita dello Spirito Santo.
Incoronazione di spine: gruppo della Confraternita di San Bernardino da Siena.
Ecce Homo: risalente al 1735, affidato alla Confraternita di S. Anna
Gesù Cristo che porta la croce: Confraternita di Sant'Antonio Abate
Gesù Cristo morto: statua, Confraternita di San Giuseppe, venne realizzata nel 1825.
Mater Dolorosa: Confraternita di San Vittore, venne eseguita nella seconda metà del XIX secolo, in legno, cartapesta e tessuto nero.
Gesù Cristo crocifisso: statua conservata nella Cattedrale di Sant'Eusebio.
Oltre ai confratelli e fedeli delle parrocchie sono protagonisti nel portare in processione alcune statue: i Vigili del Fuoco, Alpini, Bersaglieri, associazioni d’Arma, Protezione Civile, forze dell’ordine, Carabinieri in alta uniforme. Le macchine sono capolavori di “pietà popolare” che hanno la capacità di esprimere non solo il dolore di Gesù, ma contengono il dolore del mondo.