Educare alla legalità

Social e Cyberbullismo: le lezioni dei carabinieri nelle scuole

Nelle scuole medie di Borgosesia e Varallo.

Social e Cyberbullismo: le lezioni dei carabinieri nelle scuole
Pubblicato:

Il Comandante della Compagnia Carabinieri di Borgosesia, Capitano Annalisa Menga, nelle ultime settimane, nel contesto del protocollo sulla legalità sottoscritto tra l’Arma dei Carabinieri ed il Ministero dell’Istruzione, ha tenuto diversi incontri nelle scuole medie di Varallo e Borgosesia, per un totale 8 classi e di oltre 200 studenti incontrati a cui ha fornito utili consigli su come difendersi dai bulli e dai cd. cyber bulli.

Diverse le domande che le sono state rivolte dai ragazzi molto interessati alla problematica. Oltre ai problemi che gli studenti devono affrontare dentro le mura scolastiche, anche l’utilizzo scorretto dei social
network, soprattutto se compiuto in tenera età, cela il rischio concreto di rimanere vittime di cyber bullismo da parte di coetanei o peggio ancora di essere adescati da parte di adulti malintenzionati.

I requisiti per iscriversi ai social

I ragazzini però spesso utilizzano i canali social per comunicare pur non conoscendone i requisiti previsti dalla legge. In Italia l’età minima per iscriversi a un social network è stata fissata a 14 anni. Lo prevede
l’articolo 2-quinquies del decreto legislativo 101 del 2018, che ha recepito nel nostro Paese il regolamento Ue sulla tutela dei dati personali, il cosiddetto Gdpr, al quale fanno riferimento le condizioni di utilizzo dei
principali social network.

Per chi ha meno di 14 anni è consentita comunque l’iscrizione, ma a condizione che ci sia il consenso dei genitori. Il regolamento europeo prevedeva che la soglia minima fosse di 16 anni, con la possibilità per gli
Stati membri di stabilire per legge un’età diversa, purché non inferiore ai 13 anni. Per questo motivo l’età minima può variare, ma non deve scendere mai sotto ai 13 anni.

La presenza in classe del Capitano Annalisa Menga ha portato un sicuro beneficio emotivo agli studenti che hanno percepito l’Arma dei carabinieri come un possibile aiuto a cui rivolgersi con fiducia in caso di
bisogno e non come un nemico da cui rifuggire.

Seguici sui nostri canali