ANNI OTTANTA: pattini, il bar Penny e i ghiaccioli a cinquanta lire
La rubrica di Christian Rossi ci riporta indietro nel tempo sulle note di Phil Collins.
La rubrica di Christian Rossi ci riporta indietro nel tempo sulle note di Phil Collins.
Nuova puntata della graditissima rubrica sugli anni Ottanta, dedicata questa volta alla squadra di pattinaggio Veloces al Bar Penny e, per la parte musicale, al grande Phil Collins.
Quante volte è successo che, percorrendo le vie cittadine con gli amici, ci si soffermi davanti a una vetrina vuota, e come in una sorte di gioco, si cerca di indovinare che negozio c’era lì negli anni 80... Allora nella puntata di oggi andiamo ancora una volta a ripercorrere i locali storici e quei negozi che oggi non esistono più. Proviamo come noi nostalgia e un po’ di malinconia. Uno dei primi che mi sovviene, vuoi forse per la vicinanza con casa, o per i numerosissimi stick ghiaccioli comprati al prezzo di 50 Lire, era il Bar dei Pescatori: ero davvero piccolino e mi ricordo questo baretto all’inizio di via Dante dove con gli amichetti andavamo a comperare questi ghiaccioli senza stecchino in legno a una cifra davvero modica. Un altro bar che purtroppo non esiste più, si trovava in viale Garibaldi verso piazza Pajetta sulla destra in direzione stazione: era la Cremeria Sant’Antonio diventato poi gelateria Savoia con tantissimi tavolini sul viale dove gustare ottimi gelati nella calura estiva. I più nostalgici ricordano ancora il bar dell’angolo di piazza Pajetta con largo D’Azzo, se la memoria non mi inganna si chiamava «Cristallo» (ammetto di ricordarlo solo per averlo sentito nominare, ero troppo piccolo agli inizi degli anni ottanta per frequentarlo). Un locale che invece ho avuto la fortuna di frequentare verso la fine degli anni 80, grazie ai miei compagni di squadra dell’allora Veloces di pattinaggio artistico, era l’ex Bar Milano, il “Penny” in fondo a corso Prestinari. Un mito per l’intero quartiere di Porta Torino: indimenticabili i toast e le patatine fritte con cola dopo gli allenamenti del giovedì sera con una gran parte dei compagni di squadra, tavoli e panche di legno occupate da tanta spensieratezza e racconti di noi giovani sognanti. Il Penny da quando è stato nostro ritrovo dopo gli allenamenti del giovedì, è diventato anche un po’ il porta fortuna della nostra squadra di pattinaggio artistico di gruppo: quell’anno arrivammo secondi ai regionali qualificandoci ai nazionali di Bologna, un gran risultato per una squadra di amici... Ricordo che non potendoci allenare al palazzetto del rione Isola, ci ritrovavamo nello stanzone dell’oratorio del Belvedere, nonostante non fosse grandissimo e avesse le piastrelle non proprio allineate... Tutto ciò non ci impedì di allestire un bellissimo spettacolo di gruppo dal titolo “Pattinolandia”. Erano gli anni dell’adolescenza, dei primi veri risultati sportivi a livello nazionale e dei primi amori. Un grande artista degli anni ottanta che fece da colonna sonora con le sue indimenticabili canzoni un po’ smielate ai nostri primi amori fu Phil Collins.
Nato a Londra il 30 gennaio 1951, è un cantautore, polistrumentista e musicista britannico, noto sia come solista, sia come componente dei Genesis. Collins è uno dei tre artisti (insieme a Paul McCartney e Michael Jackson), ad aver venduto oltre 250 milioni di album in tutto il mondo (come solista e come membro di una band). Come solista crea un proprio stile che lo porta ad affermarsi in tutte le più importanti graduatorie di vendite e gradimento a livello mondiale. Nel 1981 esce «Face Value», scaturito da una profonda crisi seguita alla rottura del suo primo matrimonio. Preceduto da un singolo di rara originalità come In the air tonight (influenzato dal suo lavoro con Peter Gabriel dell'anno precedente), l'album scala le classifiche internazionali. L'anno successivo pubblica «Hello, I must be going!», e il successo si ripete. Tra il 1982 e il 1983 produce l'album di Frida intitolato Something's Going On suonando la batteria e cimentandosi nei backing vocals. Nel 1984 compone «Against All Odds», canzone che dà il titolo alla colonna sonora del film Due vite in gioco (Against All Odds) e vince il primo Grammy. Nel 1985 esce «No jacket required» (da cui sono tratti i singoli «Sussudio» e «One more night»). Partecipa come guest star in una puntata della serie TV Miami Vice, divenuta famosa anche grazie al suo singolo "In The Air Tonight". Il 13 luglio del 1985 è uno dei protagonisti del concerto Live Aid, nel quale suona anche con i Led Zeppelin al posto del defunto batterista John Bonham. Segue una lunga pausa come solista, durante la quale si ricongiunge ai Genesis per «Invisible Touch» e compone per il cinema. Nel 1988 partecipa come attore al film «Buster» di cui scrive la colonna sonora da cui è tratta «Two Hearts» che nel 1989 vince il Golden Globe per la migliore canzone originale. Nel 1985-86 produce per Eric Clapton gli album Behind the sun e August. Alla fine degli anni ottanta esce il quarto disco da solista, «...But Seriously», cui collaborano Eric Clapton, David Crosby (voce nella canzone Another Day In Paradise, primo singolo estratto) e Steve Winwood. L'album è supportato da un lunghissimo tour di otto mesi che vede Collins toccare per la prima volta l'Italia come solista, a Milano e Roma nel maggio 1990.