L'olocausto dei disabili ricordato a Studio 10 grazie all'Arte
Un'installazione d'impatto che parla direttamente al cuore.
Nelle foto l'inaugurazione della mostra e due dettagli dell'installazione.
Le pareti nere di Studio Dieci, con un'illuminazione particolarmente drammatica, sono il "teatro" ideale per l'installazione "Project Action T4" di Salvatore Giò Gagliano, artista vercellese che ormai da anni ha posto al centro della sua arte i disabili, il loro corpo e le loro sensibilità. Una delle sue prime "serie" fu la ricostruzione delle scene di celebri capolavori dell'arte facendo posare i ragazzi dell'Anffas nei panni dei vari personaggi. Questo progetto, che è proposto dal 2020, si focalizza su un aspetto della follia nazista che quasi mai viene ricordato. Infatti nell'ideale aberrante della "razza ariana", ancor prima dello sterminio degli ebrei e altre minoranze, andavano eliminate i "deformi", le persone non adatte.
L'ufficio dello sterminio
L'installazione ricostruisce un po' il "clima" teatro di un ufficio dello sterminio, come effettivamente ve n'erano. Una struttura di fili fa "volare" nell'ambiente le fotografie di persone con disabilità che hanno preso parte al progetto (Anffas e Perdincibacco) "prestando" i loro volti alle tante vittime che volto non hanno.
La mostra vercellese è curata da Carla Crosio e Diego Pasqualin in collaborazione con l’associazione «Sixteen Art & More».
Tre città coinvolte
In contemporanea il video di «Project Action T4», realizzato nel 2021, sarà inserito nella rassegna «Segrete tracce di memoria» del 2022 a Palazzo Ducale, Genova a cura di Virginia Monteverde.
Coinvolto nell’iniziativa anche Il Comune di Cento che inserirà lo stesso video sul sito web del Comune nella rassegna di eventi per la Giornata della Memoria.
Tre città, dunque, unite da un artista vercellese, in una memoria che pone riflessioni non scontate e peraltro in qualche modo ancora più che attuali.
Il coinvolgimento degli studenti dell'Alciati
La mostra è stata aperta nel Giorno della Memoria, 27 gennaio. Nella mattinata quattro classi, quarte e quinte, del Liceo Artistico Alciati accompagnate da Diego Pasqualin si sono recate in anteprima a visitare l'installazione per tenere una "lezione" sul tema. I ragazzi sono rimasti colpiti dalle informazioni storiche che per lo più ignoravano e dall'impatto dell'installazione, hanno scritto un lungo testo di riflessioni sul tema. Nei giorni scorsi altre scolaresche hanno visitato la mostra.
Aktion T4
Ambra Torriani così descrive il progetto: “I disabili furono inseriti nel Projekt Aktion T4 così usati come cavie da laboratorio, vittime di un crimine che imbottiva i loro corpi di gas tossici, fino ad accompagnarli, nel silenzio del mondo, atrocemente, alla morte. Un peso sociale che doveva essere allontanato, eliminato e poi dimenticato. “Ausmerzen”, che in tedesco significa “strappare/estirpare fino dalle radici” è una parola che ben rappresenta il modo attraverso il quale i nazisti avevano deciso di alleggerire il mondo, cancellando ogni traccia di umanità dalle loro azioni".
L’esposizione continuerà dal 28 al 30 gennaio dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 19. Ingresso libero ma con mascherina e green pass.