I "Laboratori in scatola" del Museo Leone
I Servizi Educativi del Museo Leone e il Centro Diurno “Airone” di Ghislarengo dopo il progetto “Incontri al Museo”, sviluppato e vissuto insieme tra il 2018 e il 2019, non si sono mai persi di vista nonostante i lockdown e le restrizioni relative all’emergenza sanitaria da COVID 19.
Il 2020 ha costretto alla “distanza” accorciata solamente dalle videochiamate tra gli operatori del Museo e gli ospiti del centro con l’intento di mantenere vivo il legame creatosi precedentemente. Le nuove chiusure dell’inizio del 2021 hanno però fatto nascere i “Laboratori in scatola” o… “Le scatole magiche” come sono chiamate da Alessandro, Giuseppina, Romana, Paolo e tutti gli altri partecipanti e dal loro educatore.
Scatole a sorpresa
I “Laboratori in scatola” sono attività “a sorpresa”, appositamente studiate da Federica Bertoni e Francesca Rebajoli, educatrici del Museo Leone, che arrivano fisicamente al Centro Diurno in una scatola di cartone chiusa con il fiocco e numerata; con questo inizio di 2022 siamo ormai all’ottava consegna! E che cosa contengono? Ogni scatola contiene un Kit Didattico con tutti i materiali necessari per svolgere dai 2 ai 4 laboratori sul tema scelto e suddivisi in ulteriori buste chiuse o scatole più piccole da scoprire man mano. Insieme allo scatolone entrano al Centro, seppur virtualmente, anche gli operatori del museo, attraverso brevi video di introduzione e tutorial per ogni attività contenenti i suggerimenti e le indicazioni di lavoro. I video, girati ad hoc e fruibili attraverso YouTube, sono visibili dallo schermo del cellulare dell’educatore.
Il progetto “Laboratori in scatola” nasce proprio dalla volontà di raggiungere a distanza un pubblico che ha sofferto particolarmente l’isolamento forzato dal 2020 e risvegliare, attraverso l’attività creativa, emozioni, ricordi, abilità e manualità … I protagonisti delle scatole sono i dipinti della collezione del Museo che, presentando soggetti e stili molto diversi tra loro, forniscono molteplici spunti. Un lungo filo rosso appeso nel salone del Centro Diurno ospita i quadri che di volta in volta vengono presi in considerazione: ogni scatola contiene le immagini su cartoncino di ciascun quadro e delle mollette di legno per appenderle e ricreare così una sorta di galleria di dipinti da ammirare e dalla quale prendere spunto per il lavoro creativo.
La prima scatola parlava ad esempio dei ritratti, poi si è passati agli autoritratti, alle rappresentazioni floreali, ai dipinti con animali, ai paesaggi e alle nature morte. Le attività proposte permettono di sperimentare tecniche ogni volta diverse, di lavorare sulle immagini e sulle emozioni, di dare vita nuova a materiali naturali o di recupero, di stimolare attività collaterali quali ad esempio la fotografia o il contatto con la natura.
Arrivando da un lungo periodo di isolamento all’interno del Centro quelle proposte dalle scatole già consegnate sono state attività molto sentite, che hanno coinvolto i partecipanti e che hanno fatto affiorare in loro ricordi di persone lontane e del loro paese di provenienza, rafforzando così il legame alle loro case e famiglie.
Un momento molto atteso
Gli educatori raccontano di come l’arrivo della scatola presso il Centro sia un momento molto atteso: appena la scatola viene appoggiata sul tavolo i ragazzi si siedono vicini in attesa di scoprire quali sorprese riserverà. Con la sua apertura e lo svelamento delle attività proposte arriva anche la visione dei video, utilissimi per lo svolgimento dell’attività laboratoriale pratico-creativa. La musica di introduzione, come nota l’educatore, funziona anche come catalizzatore dell’attenzione poiché alla partenza del video i ragazzi, riconoscendo il motivetto, arrivano spontaneamente.
Circa a metà percorso è stato somministrato un breve questionario ad utenti ed educatori per comprendere se le modalità fino a quel momento adottate potessero essere valide o vi fosse la necessità di modificare e rivedere qualcosa. Convinti che questa progettazione possa essere adottata anche con altri utenti concludiamo con le parole di chi, da operatore, ha vissuto e sta vivendo e toccando con mano i “Laboratori in scatola”.
Elaborazione delle emozioni
“Fin dalla prima scatola il vostro progetto è parso straordinario, la scatola ci chiedeva di realizzare dei ritratti magari di persone che non vedevamo da tempo (erano mesi ancora quasi in pieno lockdown) e quindi la scatola diventava il principale strumento di elaborazione delle emozioni di quel periodo. Dai ritratti agli autoritratti, dalle bottigliette alle foto in cornice, dai fiori ai profili di cartone delle nostre città: ogni scatola sapeva cogliere aspetti diversi e divertenti, stimolanti e mai uguali e soprattutto la risposta del gruppo era sempre più entusiastica; tutti i ragazzi vi hanno sempre lavorato, logicamente ognuno con le proprie capacità, magari stando solo vicino a me, tenendomi un foglio o battendo i pugni sul foglio appena incollato. Un giorno arrivo in cortile, Giuseppina mi guarda dalla finestra e urla: “ha portato la scatola!", dire che è stata un'emozione è poco, sarei voluto andare subito in pensione, di più non potrò mai fare! Da quel momento le SCATOLE sono per noi diventate SCATOLE MAGICHE! La magia di aprire la scatola è oramai attesa da tutti e poi i video, che naturalmente fa partire Alessandro, appassionato di tutto ciò che è tecnologico...sono video fatti benissimo, molto chiari e importanti. Per noi è diventata la principale attività anche perché ruota attorno alle emozioni, che sono il tema portante delle attività del nostro Centro e poi forniscono tanti spunti di carattere cognitivo che si possono elaborare in molti momenti della giornata e della settimana.”
Informazioni
Decisamente felici per i risultati ottenuti i Servizi Educativi del Museo Leone restano sempre a disposizione di associazioni e strutture in genere per progettare insieme nuovi percorsi adatti alle esigenze di tutti. Per contatti e informazioni: didattica@museoleone.it / 3483272584