Due appuntamenti teatrali imperdibili
Un tram che si chiama desiderio e Lisitrata al Civico di Vercelli.
Ripartono le rappresentazione teatrali con l'anno nuovo. Ecco le due prossime serate:
Un tram che si chiama desiderio - 11 gennaio, ore 21 al Teatro Civico
Il grande maestro di fama internazionale Pier Luigi Pizzi dirige il capolavoro del premio Pulitzer Tennessee Williams, in arrivo nelle piazze del Circuito di Piemonte dal Vivo: l’11 gennaio a Vercelli al Teatro Civico. Ambientato nella New Orleans degli anni ’40, il dramma, alla sua uscita nel ‘51, alzò il velo su temi quali l’omosessualità, il sesso, il disagio mentale, la famiglia come luogo di violenza, il maschilismo, il maltrattamento delle donne, l’ipocrisia sociale.In scena Mariangela D’Abbraccio nel ruolo di Blanche Du Bois, vedova di un marito omosessuale e alcolizzata che, vittima del cognato, precipiterà nella pazzia. Nel ruolo di Stanley Kowalski, che fu di Marlon Brando, Daniele Pecci. La leggenda vuole che fosse proprio su un tram, su cui girovagava da studente, che il giovanissimo Tennessee Williams si facesse l’idea di un dramma che svelava il lato oscuro del sogno americano. Questa storia divenne il suo capolavoro, un testo amato, odiato, comunque conosciuto in tutto il mondo, una pietra miliare del teatro e del cinema che ancora oggi si continua a vedere rappresentato con interesse ed emozione. Il dramma, premio Pulitzer del ’47, mette per la prima volta l’America davanti allo specchio, faccia a faccia con temi come l’omosessualità, il sesso, il disagio mentale, il maschilismo, la violenza domestica, la repressione del femminile, l’ipocrisia sociale. Il testo è ambientato nella New Orleans degli anni ’40 e narra la storia di Blanche Du Bois, che dopo la perdita della proprietà di famiglia, Belle Reve, si trasferisce dalla sorella Stella, sposata con un uomo rozzo e volgare di origini polacche, Stanley Kowalsky. Blanche è ormai una donna provata dalla vita, alcolizzata, vedova di un giovane ragazzo omosessuale, e cercherà di ricostruirsi un futuro vedendo in Mitch, un amico di Stanley, una possibile via di salvezza, ma il violento conflitto che si innesca tra lei e il cognato, porterà il suo disagio mentale a deflagrare in una pazzia conclamata.
L'opera è di Tennessee Williams
traduzione Masolino D’Amico
con Mariangela D’Abbraccio e Daniele Pecci e con Angela Ciaburri, Stefano Scandaletti, Gabriele Anagni, Erika Puddu e Massimo Odierna
regia di Pier Luigi Pizzi
coproduzione con La Pirandelliana e in collaborazione con AMAT
Info e biglietteria: piemontedalvivo.it
Lisitrata - 18 gennaio ore 21 Vercelli Teatro Civico
Arca Azzurra e Ugo Chiti mettono in scena Lisistrata. Lo fanno rinnovando la loro più che trentennale collaborazione, simbiosi, sintonia, arricchendo il loro comune percorso attraverso gli ultimi decenni della scena teatrale italiana, con la forza, la misura, la dedizione, l’impegno che ha contraddistinto ogni loro spettacolo. Lo fanno grazie alla riscrittura del testo classico da parte di Ugo Chiti, alla sua capacità di interpretare la classicità con occhio contemporaneo e insieme rispettoso dell’originale, con la sua lingua sapida, ricchissima che sembra fatta apposta per rendere l’originale nella sua interezza, reinterpretando quelle parti rese di difficile comprensione dal tanto tempo trascorso. Lo fanno avendo trovato in Amanda Sandrelli una protagonista perfetta per la commedia di Aristofane, una compagna fidata, che nelle scorse due stagioni ha portato con l’Arca Azzurra la sua Mirandolina in giro per i teatri di tutta Italia, dalla Sicilia al Trentino. In programma per le stagioni 2021/2022 nelle piazze di Piemonte dal Vivo: Vercelli, Asti, Savigliano e Alessandria. Lisistrata ci guarda dal lontano 411 a.c., anno del suo debutto nel teatro di Dioniso ai piedi dell’Acropoli di Atene e scuote la testa sconsolata di fronte alle tragedie, alle miserie, ai disastri provocati da quella stupidità, arroganza, vanità, superficialità, che sono tutti sostantivi femminili, come la guerra che da questi viene immancabilmente generata, ma che sono immancabilmente attributi maschili.
Lo fa attraverso un meccanismo teatrale modernissimo, una specie di farsa dove molto si ride, ma che in maniera paradossale e insieme umanissima ci fa scoprire senza falso pudore, tra sghignazzi e continui doppi sensi saporosissimi i meccanismi perversi dell’irragionevolezza umana. Lo fa additando senza ipocrisia, con un linguaggio diretto e divertentissimo, i vizi, le perversioni, il malcostume, la corruzione, le debolezze che ci portano da millenni a ritenere la violenza l’unico mezzo per risolvere i conflitti, per appianare le liti. Lo fa mettendo bene in chiaro che questo meccanismo opera sempre e a qualsiasi livello: che sia quello politico e territoriale, sia su ogni altro ambito della vita degli esseri umani, con l’unica conseguenza della sottomissione del più debole. Debole ovviamente solo in termini di forza fisica di risorse materiali da mettere in campo, e non certo di intelligenza, di cultura, di sensibilità.
L'opera è di Aristofane
adattamento e regia di Ugo Chiti
con Amanda Sandrelli
e con Giuliana Colzi, Andrea Costagli, Dimitri Frosali, Massimo Salvianti,
Lucia Socci, Gabriele Giaffreda, Elisa Proietti
e con Lucianna De Falco nel ruolo di Spartana
scene Sergio Mariotti
costumi Giuliana Colzi
luci Marco Messeri
musiche Vanni Cassori
Info e biglietteria: piemontedalvivo.it