POESIA CI VILE: stasera il premio a Katherine Larson
Evento centrale della dodicesima edizione del Festival che poi terrà banco venerdì e sabato con tantissime iniziative. Vedi il programma completo.
Evento centrale della dodicesima edizione del Festival che poi terrà banco venerdì e sabato con tantissime iniziative. Vedi il programma completo.
Questa sera, giovedì 24 novembre, in Seminario, la poetessa americana Katherine Larson scriverà il suo nome nel "palma res" del Festival di Poesia Civile Città di Vercelli in compagnia di nomi quali Erba, Gelman, Evtushenko, Adonis, Merini, Spaziani... La scelta per l'edizione 2016 è stata altrettanto prestigiosa perché la giovane scienziata (biologa molecolare) è una voce poetica nuova, di grande forza e sa trasmettere al pubblico la sua vitalità coinvolgente, come si è visto sia alla Cattolica, mercoledì, che in mattinata allo Scientifico di Vercelli. Ho avuto la fortuna di poterle rivolgere alcune domande, l'intervista sarà pubblicata nel numero di lunedì 28 novembre. MI ha parlato di come la scienza può e deve essere creativa, così una scoperta può nascere solo perché la ricercatrice ha letto le "Città invisibili" di Calvino e, allo stesso tempo dalla scienza il poeta impara che "l'universo si cela nei dettagli". La scienza gioca un ruolo importante nella sua poesia, ma anche il viaggio: è già stata in Italia in precedenza e ne ha scritto "ma i Paesi che mi sono rimasti più nel cuore sono l'Uganda e il Messico, forse perché ho potuto viverli all'interno di famiglie che mi hanno acolta". Il viaggio per Katherine è un momento di fragilità, di esposizione anche alla violenza del mondo, ma comunque fecondo per un poeta. Chi ama la poesia non può mancare questa sera, con il reading dalla raccolta, la prima tradotta in italiano per Interlinea: "Le storie più mute" con introduzione di Cristina Iuli, traduzioni di Pietro Federico (che più che traslare a "rimusicato" in italiano con grande sensibilità poetica), intermezzi musicali alla chitarra di Laura Mancini. Dopo il saluto di Luigi Di Meglio, presidente de "Il Ponte", l'associazione che promuove il festival, sono attesi quelli del sindaco Maura Forte, del sottosegretario Luigi Bobba e del rettore dell'Università del Piemonte Orientale Cesare Emanuel e dell'ospitante monsignor Giuseppe Cavallone.
Al termine sarà distribuita, fno a esaurimento, la plaquette delle poesie, un pezzo da collezione da non perdere, che si aggiunge a una biblioteca del Festival ormai imponente.
Sarà anche allestita una mostra di Andrea Cherchi che proietterà Vercelli e il Festival.
Questi pochi versi spegano molto della poesia di Katherine Larson: «(...) Nel mio laboratorio le cellule immortali / di un tumore si dividono e dividono. Le melagrane / sono quasi mature. Qualcuna è andata in pezzi / così come tutte le cose si frammentano in qualcosa di essenziale. / Niente è sublime o lo è ogni cosa». "La verità in una poesia non la si trova, si trovano però frammenti di essa" mi ha detto l'autrice. Una poesia dopo l'altra, nello scorrere della vita, un po' per volta, la Verità arriva, ma solo alla fine il suo grande disegno si svela.