Il caso

Mala sanità: "Mio figlio è stato male 4 giorni, nessuno dei medici interpellati lo ha visitato"

Terribile esperienza per un ragazzo con problemi psicologici e di salute e sua madre, su cui le autorità sanitarie dovrebbero dare una risposta.

Mala sanità: "Mio figlio è stato male 4 giorni, nessuno dei medici interpellati lo ha visitato"
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Riceviamo, tramite il suo legale, una lettera della vercellese Laura Agnelli, nella quale racconta un episodio di mala sanità, lamentando di essere stata lasciata sola ad accudire il figlio, con febbre e convulsioni, senza che nessuno dei medici da lei contattati abbia ritenuto di visitarlo. Anche la "burocrazia covid" ha giocato la sua parte in quello che per la signora deve essere stato un vero incubo.

La lettera

"Gentile Direttore,

sono passate alcune settimane e, riflettendo su quello che ho subito, ritengo opportuno rendere di pubblico dominio ciò che mi è accaduto.

Sono madre di un ragazzo con gravi problemi di salute, psichica e fisica, da sempre. Egli ora si trova in una struttura perché, sola e con una salute instabile, non riuscivo più a soddisfarete tutte le molteplici sue necessità.

Porto con me a Vercelli mio figlio nella prima settimana di settembre per trascorrere qualche giorno insieme.

Nel viaggio accusa qualche malore e quando arriviamo a casa a ora di pranzo non sta bene e va a riposarsi.

Egli assume moltissimi farmaci che, negli anni, hanno consentito di raggiungere un certo equilibrio ma che non può essere infranto. A sera ha qualche linea di febbre. Chiamo il mio medico - assente - che mi consiglia di chiamare il sostituto al quale spiego la situazione, i 4 farmaci che assume regolarmente e al quale riferisco le notizie Covid, e cioè che mio taglio ha contratto la malattia ed è completamente guarito, ormai da molto tempo, ha effettuato due dosi di vaccino e che ha dovuto fare Il giorno prima il tampone per lasciare l'istituto.

Nulla da fare il medico non si vede.

Durante la notte la febbre si alza e la mia preoccupazione aumenta perché accennava convulsioni.

Chiamo la Guardia Medica che mi dice di somministrate Tachipirina. Mio figlio ha un tremore diffuso in tutto il corpo e le gambe non riescono a stare ferme, è molto debole.

Un tampone avventuroso

Il medico sostituto mi dice che deve fare il tampone ma, non essendo inserito a Vercelli, nessuno lo viene a fare a casa, nonostante le rassicurazioni del medico stesso. Finalmente eseguono il tampone.

Il giorno successivo mi confermano che l'esito del tampone non può essere letto dal medico di Vercelli ma solo dal medico della struttura che, ovviamente, lo esamina quando vi si reca Il giorno successivo.

L'esito era ovviamente negativo come poteva facilmente intuirsi.

Quattro giorni d'inferno

Sono passati quattro giorni, mio figlio è rimasto chiuso in casa, senza nessun controllo medico, destabilizzato psicologicamente al punto da dire a un certo momento: mi butto dalla finestra.

Pensi Lei Direttore, come mi sono sentita io, avrei dovuto trascorrere cinque giorni con mio figlio e invece li ho passati al telefono le ore per sollecitare, invitare, minacciare, preoccupata. per la sua fragile e precaria salute, inascoltata, senza mai avere il piacere di vedere Il volto di un medico.

Questa non è più medicina che aiuta il paziente, che sostiene i familiari e che cura.

Trovi Lei le parole per descriverla io non ne ho più.

Grata per l'attenzione Le invio i miei migliori saluti".

Laura Agnelli

Che dire... la signora ha usato le parole giuste ed è stata corretta nella propria esposizione. Di fronte a tale testimonianza ci si augura che gli organismi competenti svolgano una loro verifica e, nel caso, prendano provvedimenti.

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