Grandine: tanti i danni alle colture
Il bilancio di Coldiretti Vercelli-Biella
Coldiretti Vercelli-Biella invia un primo report sui danni del maltempo: pioggia, grandine e vento hanno colpito i raccolti specialmente nel Biellese e Gattinarese. Tra le colture maggiormente danneggiate riso, mais, soia, vigneti e frutta
Ad essere colpiti maggiormente, dunque, sono stati i territori a cavallo tra il Biellese e il Vercellese e parte della Valsesia. Danneggiati fortemente i campi di riso, mais, soia e, verso la Valsesia, anche vigneti e frutteti: la pioggia e la grandine hanno provocato danni ingenti al raccolto, mentre il vento ha addirittura spezzato alcune piante.
Basso Biellese e Vercellese di confine
La tempesta si è abbattuta particolarmente sul basso biellese (Salussola, Viverone, Cavaglià), nel vercellese (Carisio, Formigliana, Villarboit, Balocco, Albano, Roasio) e in Valsesia (Gattinara, Borgosesia): i maggiori problemi sono stati riscontrati sui campi di soia e mais, il cui raccolto potrebbe essere compromesso.
"Ha colpito a strisce"
“Purtroppo sappiamo che in questa stagione il rischio di tempeste è molto alto – afferma Paolo Dellarole, presidente Coldiretti Vercelli-Biella – Come spesso accade in questi casi il fenomeno meteorologico ha colpito a strisce e fortunatamente non ha danneggiato l’intero territorio. Dove si è abbattuto con maggior veemenza, però, si segnalano danni molto ingenti e in alcuni casi anche irreversibili per il raccolto. Nelle zone prevalentemente danneggiate sembrava di assistere ad una nevicata, con grandi chicchi di ghiaccio che hanno, di fatto, imbiancato tutto il terreno. Siamo di fronte alle evidenti conseguenze dei cambiamenti climatici – conclude Paolo Dellarole - dove l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con una più elevata frequenza di eventi violenti, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi che
compromettono le coltivazioni nei campi”.