Arrestati due polacchi per furto e truffa
Trovati in possesso di denaro contante e gioielli.
I carabinieri della Sezione Radiomobile della Compagnia di Vercelli hanno proceduto a due fermi di nei confronti di due cittadini polacchi domiciliati a Novara.
Al fine di controllare il fenomeno dei furti e delle truffe ai danni di anziani, soprattutto in questo periodo in cui gli anziani ricominciano ad uscire di casa e sono maggiormente esposti, sono stati intensificati i controlli stradali.
I fatti
Pochi giorni fa un primo arresto di un nomade di Asti, che aveva derubato due anziani di Asigliano, da parte dei carabinieri della stazione di Desana. Ieri lunedì 28 giugno 2021, a mezzogiorno, durante un controllo stradale eseguito nei pressi del casello autostradale Vercelli Est, da parte di una pattuglia della Sezione Radiomobile della Compagnia di Vercelli, i militari controllavano gli occupanti di una fiat 500. I due, cittadini polacchi domiciliati a Novara, erano nervosi nervosi durante la fase di identificazione, nonostante alla banca dati risultassero incensurati. Questo ha insospettito i carabinieri che decidevano di accompagnarli in caserma per un controllo più approfondito.
La refurtiva
A seguito della perquisizione del veicolo, si rinveniva una busta contenente 1.195 euro in banconote di vario taglio nonché una catenina in oro giallo. Chieste spiegazioni di tutto quel denaro e del monile, i due non fornivano spiegazioni plausibili. Si decideva di procedere alla loro perquisizione, che aveva esito positivo, rinvenendo nella casca della giacca di uno dei due un altro involucro contenente diversi gioielli, che il soggetto non giustificava adeguatamente. Quanto rinvenuto veniva posto sotto sequestro nell’ipotesi del reato di ricettazione in concorso.
I derubati e la truffa
Nel frattempo, venivano diramate le ricerche dei proprietari della refurtiva che, tuttavia, solo a tarda sera venivano identificati. Si trattava di una coppia di anziani di Ventimiglia (Im), che nella tarda mattinata aveva ricevuto una telefonata da una donna che aveva detto di essere la figlia in difficoltà economica e di aver bisogno di un aiuto immediato. L’anziana che aveva risposto al telefono era stata tratta in inganno al punto di accondiscendere alla pretesa economica, raccogliendo tutto il denaro che aveva in casa, oltre 1.000 euro nonché i monili che aveva riposto in una busta e consegnato, come ordinatole dalla sedicente figlia, ad una persona che dopo poco aveva suonato al campanello di casa, asserendo di essere un avvocato incaricato del ritiro.
La telefonata alla figlia e la chiamata alle forze dell'ordine
La vittima, dopo poco, aveva richiamato la figlia che incredula ha capito che la madre era stata derubata. Avevano così avvisato i carabinieri di Ventimiglia della truffa subita.
Ieri sera, però, il positivo e forse per loro “imprevisto” epilogo della triste vicenda ha riportato la serenità nella casa dei due anziani di Ventimiglia che hanno ringraziato telefonicamente ripetutamente i carabinieri di Vercelli e che presto torneranno in possesso del maltolto.
I due cittadini polacchi, al termine degli accertamenti sono stati dichiarati in stato di fermo per il reato di ricettazione in concorso e su disposizione del Pubblico Ministero della Procura di Vercelli, sono stati portati alla locale Casa Circondariale.