Francobollo commemorativo di Giovanni Agnelli
Emesso oggi dal Ministero dello Sviluppo Economico nel centenario della nascita.
Poste Italiane comunica che oggi 12 marzo 2021 viene emesso dal Ministero dello Sviluppo Economico un francobollo commemorativo di Giovanni Agnelli, conosciuto anche come Gianni, nel centenario della nascita, relativo al valore della tariffa B pari a 1,10€; con una tiratura di trecentomila esemplari, foglio da quarantacinque esemplari.
Il francobollo è stampato dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A., in rotocalcografia, su carta bianca, patinata neutra, autoadesiva, non fluorescente.
Bozzetto a cura del Centro Filatelico della Direzione Operativa dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A.
La vignetta riproduce, sullo sfondo dello Stabilimento Fiat Mirafiori, un ritratto di Giovanni Agnelli affiancato dalla sua firma autografa.
Completano il francobollo la leggenda “GIOVANNI AGNELLI”, le date “1921-2003”, la scritta “ITALIA” e l’indicazione tariffaria “B”.
L’annullo primo giorno di emissione sarà disponibile presso lo Spazio Filatelia di Roma e presso lo Spazio Filatelia di Torino.
Il francobollo e i prodotti filatelici correlati, cartoline, tessere e bollettini illustrativi saranno disponibili presso gli Uffici Postali con sportello filatelico, gli “Spazio Filatelia” di Firenze, Genova, Milano, Napoli, Roma, Roma 1, Torino, Trieste, Venezia, Verona e sul sito poste.it.
Per l’occasione è stata realizzata anche una cartella filatelica in formato A4 a tre ante, contenente una quartina di francobolli, un francobollo singolo, una cartolina annullata ed affrancata e una busta primo giorno di emissione, al prezzo di 15€.
Cenni storici
“Non mi piace il passato se non per quel tanto che fissa la nostra identità. Io amo il futuro e mi piacciono i giovani. La mia vita è stata tutta una scommessa sul futuro” (G. Agnelli)
Giovanni Agnelli è stato un protagonista della storia economica e sociale del Novecento, non soltanto italiano. Nacque a Torino il 12 marzo 1921, secondo dei sette figli di Edoardo e di Virginia Bourbon del Monte di San Faustino. Dopo la prematura scomparsa del padre raccolse direttamente dalle mani del nonno - il fondatore della FIAT, quel Giovanni Agnelli detto «il Senatore» dal quale aveva preso il nome - il testimone della dinastia imprenditoriale. E fu proprio il nonno, attraverso un legame che andò molto al di là della necessità di prepararlo al suo futuro ruolo, ad impostarne l'educazione: precettori di eccellenza, primo fra tutti Franco Antonicelli; i viaggi negli Stati Uniti; la Scuola di Cavalleria di Pinerolo. Attraverso queste esperienze si radicano in lui passione per la libertà, cosmopolitismo, e profondo, naturale rispetto per le istituzioni.
Uscito dalla Scuola di Cavalleria con il grado di sottotenente, partecipò al conflitto mondiale prima sul fronte russo e poi, con il reggimento corazzato Lodi, in Nord Africa, dove fu insignito della Croce di guerra al valore militare.
Nel 1945, alla morte del nonno, sceglie di non impegnarsi subito nella gestione dell’azienda e delegare a Vittorio Valletta le principali responsabilità operative. Sono gli anni dorati durante i quali diventa icona di stile e protagonista del jet set internazionale, intessendo relazioni soprattutto sul versante atlantico - dai Kennedy a David D. Rockefeller - che gli saranno preziose anche dopo che, nel 1966, diventerà Presidente della FIAT.
Lo aspettano la crisi economica e le tensioni sociali degli anni Settanta. La ritrovata espansione degli anni Ottanta. Il mondo nuovo, uscito dal bipolarismo, degli anni Novanta.
Lungo tutto quest’arco di tempo mantiene ferma la consapevolezza che l’azienda ricevuta da Valletta - solida, ma centrata sull’Italia - ha bisogno di una nuova dimensione globale. Una crescita da perseguirsi attraverso acquisizioni - Lancia, Ferrari, Alfa Romeo, New Holland, Maserati, Case - tentativi di alleanza - Citroën, General Motors – nuovi insediamenti produttivi - Brasile, Turchia, Jugoslavia, India, Polonia.
Le vicende della FIAT, per quanto importanti, non esauriscono il ruolo pubblico di Giovanni Agnelli, che è stato Presidente della Juventus e di Confindustria, Sindaco di Villar Perosa, editore de La Stampa, Presidente di IFI e RIV, e soprattutto, dal 1991, Senatore a vita. Determinante fu il suo contributo alla candidatura di Torino come sede dei XX Giochi Olimpici Invernali, che non poté tuttavia vedere, essendosi svolti nel 2006, tre anni dopo la sua scomparsa.
Nel 2002 ha inaugurato insieme alla moglie Marella Caracciolo di Castagneto la Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli, coronamento di una passione per l’arte che lo ha accompagnato per tutta la vita. La Pinacoteca ospita le opere della sua collezione privata e mostre temporanee. Insieme alla Fondazione Agnelli, voluta nel 1966 come laboratorio di idee per la modernizzazione del Paese, costituisce la componente più strutturata della sua eredità filantropica e culturale.
Si è spento a Torino il 24 gennaio 2003.