Il caso

Corso Abbiate - Via Trino: la svolta obbligatoria che pochi rispettano

Una "furbata" classica, ma aumentata dopo la chiusura del cavalcavia di Corso Avogadro.

Corso Abbiate - Via Trino: la svolta obbligatoria che pochi rispettano
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Quello tra corso Abbiate e via Trino è da anni l’incrocio più controverso della città. Ogni giorno si rischia una vera e propria strage di multe visto che non meno di quattro auto su cinque arrivate allo stop svoltano a sinistra per uscire dalla città anziché, come prescritto dai due cartelli ben visibili sui due lati della carreggiata, girare a destra e dirigersi verso la rotatoria all’intersezione tra la stessa via Trino e le vie Foscolo, Tasso e Paggi.

Il tutto per risparmiare tre minuti

Andare contromano è probabilmente considerato dagli automobilisti un modo per evitare un sicuro imbottigliamento alla rotatoria e risparmiare due/tre minuti di percorrenza.

Un tempo irrisorio ma che quando si è alla guida nelle ore di punta diventa evidentemente insopportabile. Peccato che questa infrazione (violazione del divieto di svolta a sinistra) può costare da 42 fino a 173 euro.

C'è chi fa di peggio

In quell’incrocio c’è poi chi fa peggio e percorre per pochi metri la pista ciclabile contromano per rientrare in corso Abbiate e risalirlo alla (probabile) ricerca del posteggio: una «furbata» che potrebbe costare molto più cara, in termini di sanzione, rispetto alla mancata svolta obbligatoria a destra.

La chiusura del cavalcavia

Quest’ultima deprecabile prassi è assai abituale in quell’incrocio: molte segnalazioni sono arrivate a tal proposito in redazione, specie dai malcapitati ciclisti che si vedono spuntare le auto davanti.

La situazione è notevolmente peggiorata con la chiusura del cavalcaferrovia dell’Aravecchia che ha portato tutto il traffico che percorreva corso Avogadro in quell’incrocio.

Daniele Gandolfi

Sul giornale in edicola un ampio fotoreportage.

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