Caldaie: più controlli e sanzioni nel Vercellese
Siamo il secondo territorio con più verifiche e multe.
Come riferisce Arpa Piemonte nel 2020 è aumentato significativamente il numero di ispezioni effettuate dall’Agenzia sugli impianti termici rispetto all’anno precedente, dai 144 impianti controllati nel 2019 si è passati 233 nel 2020 passando da circa 5.500 unità abitative coinvolte nel 2019 e circa 11000 unità nel 2020.
Il Vercellese tra i più sanzionati
In provincia di Vercelli si è passati dai 17 (con 4 sanzioni) del 2019 ai 41 del 2020, con 9 sanzioni elevate per emissioni fuori norma.
Da rilevare che la nostra provincia è la seconda, per numero di impianti controllati, dopo quella di Torino, davanti a province molto più popolose e che anche la percentuale di impianti trovati fuori regola è seconda a quella torinese, nel capoluogo regionale 23,8%, per Vercelli 21,9%.
Controllati di più i condomini
In particolare, a livello regionale, nel 2020 il numero di controlli, per potenza di impianto è stata così suddivisa:
- 18 % su impianti con potenze inferiori a 100 kW; - 62 % su impianti con potenze tra 100 e 350 kW: - 22 % con potenze superiori a 350 kW
Più dell’80 % dei controlli ha pertanto riguardato realtà complesse quali centrali termiche di condomini con numerose unità abitative.
I motivi delle sanzioni
Nella maggior parte dei casi le sanzioni emesse sono causate dal non rispetto del limite di concentrazione di NOx nelle emissioni.
In particolare, nel 2019 sono state effettuate 39 sanzioni di cui 29 dovute al non rispetto del limite di NOx, mentre nel 2020 sono state effettuate 52 sanzioni di cui 43 dovute al non rispetto del limite di NOx.
Le altre cause che hanno determinato le sanzioni sono: mancata o non corretta contabilizzazione dei consumi, mancata o non corretta manutenzione, mancata registrazione dell’impianto sul catasto degli impianti termici (CIT).
Il rendimento termico
A seguito della recente entrata in vigore di nuovi limiti inferiori per il rendimento degli impianti termici (1 settembre 2020), previsti dalla DGR 46-11968 del 4/8/2009 e s.mi., nel 2020 è stato rilevato per un numero elevato di impianti termici il non rispetto di tali valori minimi (circa nell’80% del totale degli impianti controllati).
Tale condizione non porta ad una sanzione immediata ma alla prescrizione di un adeguamento entro il termine di 180 giorni, trascorso il quale si procede con la verifica del rispetto del valore prescritto dalla norma e con l’eventuale sanzione amministrativa in caso del permanere del non rispetto del valore minimo di rendimento.
Gli effetti sulla qualità dell'aria
“Il numero di impianti che non rispettano i limiti di NOx sulle emissioni è all’incirca del 20% del totale degli impianti controllati. Dai dati rilevati in campo inoltre sappiamo che le concentrazioni di NOx misurate sono mediamente superiori del 50% del valore limite" sottolinea Angelo Robotto Direttore Generale di Arpa Piemonte.
"Considerando tali dati, sulla base delle stime contenute nell’inventario delle emissioni IREA 2015 sulla quantità di NOx attribuibile alle emissioni da caldaie alimentate a metano, si può valutare, in prima approssimazione, che l’effetto di una messa a norma degli impianti termici sul territorio regionale porterebbe ad una riduzione di emissioni di NOx pari a circa 300 tonnellate all’anno.
Un dato importante che, ancora una volta, può farci capire che tutti possiamo contribuire, anche solo con la corretta manutenzione degli impianti termici, a ridurre l’inquinamento ambientale. Arpa Piemonte ha avviato una profonda riorganizzazione dei servizi ispettivi per poter dedicare maggiori risorse alle attività di controllo sugli impianti termici che hanno un rilevante impatto sulla qualità dell’aria”.