Vaccinazioni Covid: 4.000 vaccinati nell'Asl Vc
A livello piemontese siamo vicini alle 90.000 dosi.
Poche ore fa, alle 16 circa del 14 gennaio 2021, l'Asl di Vercelli ha comunicato nella sua pagina Facebook di aver completato 4.000 vaccinazioni.
Si tratta delle prime dosi, a cui dovrà seguire il richiamo. Dopo aver iniziato dal proprio personale ora l'Asl vercellese sta procedendo con le Rsa del territorio, dove vengono vaccinati sia gli ospiti che il personale.
In Piemonte inoculate 86.003 dosi
A livello regionale sono 8.352 le persone che hanno ricevuto la prima dose di vaccino contro il Covid comunicate oggi all’Unità di Crisi della Regione Piemonte (dato delle ore 17.30).
Dall’inizio della campagna si è quindi proceduto all’inoculazione di 86.003 dosi, corrispondenti al 69,5% delle 123.760 finora consegnate al Piemonte.
La Fase 1, come noto, coinvolge il personale del servizio sanitario regionale, accanto ad ospiti e operatori delle Rsa.
La Regione chiede di abilitare anche medici e farmacie
Facendo seguito alla riunione di ieri, il coordinatore nazionale della Commissione Salute e assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi, ha inviato al ministro della Salute Roberto Speranza due lettere sulle modalità di coinvolgimento dei medici di medicina generale e dei farmacisti nella campagna di vaccinazione contro il covid-19.
Premessi la numerosità, la diffusione capillare sul territorio e il rapporto di fiducia con gli assistiti che rendono entrambe le categorie soggetti capaci di favorire una più ampia partecipazione dei cittadini al programma vaccinale, specie delle persone in età avanzata, il coordinatore Icardi chiede al Ministero di prevedere un finanziamento ad hoc, con risorse aggiuntive rispetto a quelle già previste dal Fondo della Sanità nazionale, in grado di assicurare, insieme alle attività effettuate dalle Aziende sanitarie e dal personale reclutato dalla Struttura commissariale, un’adeguata copertura della popolazione, attraverso il diretto coinvolgimento dei medici di medicina generale e dei farmacisti, come peraltro già previsto da diversi accordi stipulati a livello regionale.
In particolare, per la parte relativa ai medici, è necessario un adeguato stanziamento nazionale, anche in funzione della necessità di effettuare o meno due inoculi per vaccino.
Analogamente, viene richiesta la possibilità di valorizzare economicamente la somministrazione, consentita in via sperimentale, dei vaccini nelle farmacie, sotto la supervisione di medici, assistiti, se necessario, da infermieri o da personale sanitario opportunamente formato.