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La notizia è ovviamente positiva, ma la questione scorie non è affatto conclusa, va ora individuata la sede effettiva e il rischio che la procedura duri ancora anni e alto. Intanto è certificato che Saluggia non e un luogo sicuro, come del resto da anni sostengono gli ambientalisti.
Dopo anni di rinvii è stata finalmente redatta la cartina dei luoghi italiani potenzialmente adatti a ospitare il futuro deposito nazionale delle scorie nucleari, non c'è il vercellese che oggi ospita a Saluggia la maggior parte dei residui radioattivi. Fra le 8 aree potenziali in Piemonte, però, molte sono nell'alessandrino a poca distanza dal nostro territorio.