TERREMOTO: la scossa fatale dall'osservatorio di Cavaglià

Il racconto del direttore della struttura, Simone Ippolito, per tre giorni sui luoghi della tragedia

TERREMOTO: la scossa fatale dall'osservatorio di Cavaglià
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Il racconto del direttore della struttura, Simone Ippolito, per tre giorni sui luoghi della tragedia

«Ci sono alcune frazioni che sono andate completamente distrutte. Ora sono dei veri e proprio “paesi fantasma”, sarà praticamente impossibile poter ricostruire qualcosa...». Le parole di Simone Ippolito, 26 anni, direttore dell’Osservatorio Meteosismico di Cavaglià non lasciano spazio ad alcun dubbio: il sisma che ha colpito il Centro Italia è stato devastante. Ippolito è partito nella nottata di venerdì alla volta di Amatrice, posizionando il suo campo base nelle vicinanze di Accumuli, provincia di Rieti, un paese che contava 667 abitanti, che ora piange 11 vittime e il cui suolo si è abbassato di ben 20 centimetri. «La prima fotografia che ti arriva al cuore è quella delle abitazioni distrutte - dice Ippolito - Circa l’80% delle case è crollato e non è più ricostruibile. Il restante 20% ha tenuto bene se rapportato alla violenza del sisma». Continua il giovane esperto: «Sono stato anche ad Amatrice ma la situazione è davvero caotica a causa dei troppi volontari che sono arrivati in queste ore. Comunque il centro del paese è scomparso». Mentre parliamo al telefono Ippolito ci avverte: «Ecco, la terra sta nuovamente tremando. Le scosse di assestamento la scorsa notte (venerdì per chi legge - ndr) avevano una frequenza pari a una ogni 4 minuti mentre ora si è diluita ogni 20». Simone era già stato a L’Aquila e in Emilia Romagna ma, dice, «questo terremoto è stato davvero devastante, molto più forte di quello in Abruzzo». Afferma che «i sismi non sono assolutamente prevedibili ma il calcolo delle varie Magnitudo può servire per capire, più o meno, quando accadrà. Non certo dove». Il suo Osservatorio di Cavaglià, una realtà ormai consolidata nelle nostre zone e specializzato anche in temporali, trombe d’aria e grandine, collabora con quello di Novara, con la Protezione Civile, con la Guardia Forestale e con Arpa. Simone, chiudendo la telefonata, ci tiene però a sottolineare «la cortesia e l’educazione della gente del posto. Disperata ma orgogliosa. Gente che non vuole abbandonare le proprie abitazioni. Gente speciale...». Si, davvero speciale.

Immagini Osservatorio Meteosismico Cavaglià per Notizia Oggi Vercelli

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