Piazza Cavour: altro sabato di follia in centro
La rabbia dei residenti: «Le forze dell’ordine che fanno?»
Ben 330 firme raccolte e consegnate in Comune per mettere fine una volta per tutte alla movida molesta. Risultato? Niente di niente! Il Comitato dei residenti del centro storico di Vercelli, in pugno a decine di vandali maleducati che trascorrono le serate del weekend a urlare, spintonarsi contro i portoni, suonare campanelli, far pipì contro i muri e vomitare in strada, sta davvero perdendo la pazienza.
«Le forze dell’ordine fanno le belle statuine in piazza Cavour mentre fino a una certa ora, poi se ne vanno e per noi inizia l’inferno. Ma non ci sono strettissime regole anti-covid da rispettare?» la domanda
più ricorrente. La notte tra sabato 12 e domenica 13 settembre è stata letteralmente allucinante: «In via dei Mercati gli assembramenti sono praticamente continui, dalla prima serata fino alle 3 di notte - sottolinea un residente che ogni sera osserva impotente dal proprio balcone il delirio di questi pseudovandali - i titolari degli esercizi pubblici fanno il possibile per far rispettare le regole ma ci riescono poco: questi maleducati nemmeno li ascoltano... La nostra via, che un tempo era tranquilla, adesso è diventato un vero e proprio «budello», pieno di negozi ed esercizi pubblici, alcuni dei quali aperti fino alle tre di notte. Il problema, però, è soprattutto quello del «Self 24 ore»: il titolare è formalmente in regola avendo posizionato cartelli, divieti e telecamere, e a mezzanotte stoppa la vendita di birre in bottiglia. Il problema è che nella notte (ma anche di giorno) si formano assembramenti di decine, forse centinaia di giovani senza mascherina. Anche di adulti».
«Alcune notti fa il fornaio ha chiamato le forze dell’ordine perché volavano bottigliate - conlude il residente di via Dei Mercati - morale della favola, né di giorno (quando per i vigili non dovrebbe essere
difficile fare controlli), né di notte, quando toccherebbe a polizia e carabinieri, nessuno controlla gli assembramenti, pericolosissimi in epoca Covid. E, incredibilmente, l’unico budello di Vercelli non è dotato di alcuna telecamera. Cosa dovrà accadere prima che il Comune si svegli?».
Stessa situazione in via Morosone, ormai da anni “orinatoio” dei maleducati della notte. Anche in questo
caso parla un residente letteralmente esasperato (tempo addietro si prese anche un ceffone da uno dei tanti giovinastri che stava facendo i propri bisogni nella sua cantina):
«L’ultimo sabato notte nella nostra via è stato un continuo di urla, giovani ubriachi persi e botte contro i
portoni delle case. I locali della zona che restano aperti fino alle tre di notte (lecitamente in quanto non c’è obbligo di chiusura) favoriscono di fatto gli assembramenti di gente senza mascherina ma soprattutto alimentano la follia di chi urla bestemmie e fa i propri porci comodi. Al mattino tocca poi a noi residenti ripulire piscio puzzolente e le varie vomitate. Abbiamo superato il limite di sopportazione e a questo punto ci chiediamo che fine hanno fatto le oltre 300 firme che avevamo raccolto. Non abbiamo nemmeno le telecamere, nonostante le promesse della politica. Siamo stufi».
Appunto, la gente è stufa e non vorremmo che fosse pronta a passare alle vie di fatto... Le secchiate d’acqua gettate addosso a fracassoni e vandali servono a ben poco se non ad alimentare folli sentimenti di vendetta (a qualcuno sono state distrutte cassette della posta e campanelli). Contro questi idioti c’è ben poco da fare se non invocare l’intervento di Polizia e Carabinieri: solo un loro deciso intervento potrebbe arginare quest’orda di follia che turba le notti dei vercellesi.
Daniele Gandolfi