StudioDieci torna per parlare di arte contemporanea
Dopo un lungo periodo di silenzio ritorna l'attività di StudioDieci, con l'inaugurazione, sabato 3 ottobre alle 17, della mostra "In stabilità esistenziale" di Rosaria Iazzetta, in Piazzetta Pugliese Levi 9 a Vercelli.
Venerdi | Sabato | Domenica 17:00 | 19:00.
Una lunga ricerca
«Abbiamo vissuto il nostro vecchio giorno cercando, in quel temporaneo presente, la strada per raggiungere il nuovo giorno che è già qui. E lo abbiamo conquistato passando dalla notte che, con il suo colto silenzio, ci accompagna verso nuovi orizzonti - commenta Carla Crosio - l’intendere di Rosaria Iazzetta, è interrogarsi quotidianamente per cercare risposte, nuove vie da seguire verso i suoi domani. E il domani di Rosaria è oggi custodito tra le mura del centro culturale "studiodieci | not for profit | citygallery | vc". Il suo processo creativo che ospitiamo con rinnovato piacere, corrisponde all'ennesima spinta emotiva derivata dalla sua intensa lunga notte di ricerca, in risposta alle domande che l’Artista quotidianamente pone a sé stessa e agli altri in relazione alla misteriosa esistenza di noi tutti, e cercando risposte a nutrimento dell'anima affamata».
Un dialogo profondo
“In stabilità esistenziale” è una mostra che sembra virare il passo nel percorso sempre coerente dell'Artista per dar vita ad opere che si pongono al centro di un’organizzazione materica di ampio respiro, che porta al dialogo profondo tra le parti, legando differenti materiali quale metafora di unione tra elementi e anelito spirituale volto alla coesistenza tra popoli diversi per cultura e religione.
Se l’epica traversata in solitaria a cavallo della sua moto yamaha nel 2018, realizzata tra Napoli e Morioka in Giappone, ha avuto l’obiettivo di dialogizzare circa la condizione femminile con intellettuali, donne e uomini semplici incontrati nei tredici paesi che ha attraversato, oggi, con queste sculture, la Iazzetta intende denunciare lo smarrito equilibrio tra Uomo e Natura e propone una sua ipotesi concettuale di bilanciamento. Più tecnicamente, ripropone in una resa rediviva, vecchi elementi di design in legno, frammisti a ulteriori residui lignei, diventati ormai altro dalla propria origine, integrandoli con forme e materiali contemporanei. L’Artista costruisce creature fragili che, per vivere, hanno bisogno di protesi per la loro staticità, di sostegni per raggiungere l'autonomia così come supporta gli animi verso personali consapevolezze.
L'uso dei materiali
«Con l’assemblaggio e l’installazione di materiali come la ceramica, il legno e l'acciaio, lei coinvolge l’ambiente circostante e la sua installazione in un continuum che conduce, le persone invitate, al cambiamento e alla loro personale evoluzione interiore. L’Artista si affida alla Notte dei Tempi, fino a sentirsi parte della Terra, del suo ecosistema; infatti, nella sua nuova indagine creativa, considera tutti gli elementi che fanno parte delle funzioni vitali dei Popoli della terra. Nessuno escluso. Con il suo fare, include il lavoro degli Uomini che fin da tempi lontani hanno usato i materiali naturali intesi come imprescindibili alla sopravvivenza.
Popoli che, in maniera differente, hanno costruito e usato gli stessi materiali che l’Artista ora organizza e colleziona come testimoni silenziosi di altre vite vissute. E che fa suoi all’interno degli equilibri compositivi dei propri processi creativi nel tentativo di convogliare tutto verso il giorno migliore che verrà in un salto quantico di consapevolezza. L’Artista ci accompagna con i suoi lavori mai obliati, verso una intellettuale evolutiva coscienza intesa come scoperta della felicità e concede la sua arte come sentinella affinché faccia da guida verso l’instabilità intellettuale intesa come continua ricerca. In qualità di presedente del centro culturale Studiodieci, mi interrogo circa il significato di una mostra di Rosaria Iazzetta tra le nostre mura. La risposta è immediata. Perchè l’artista è Rosaria Iazzetta».