Gatto impiccato a Balzola: la denuncia della LNDC
E' accaduto in provincia di Alessandria.
I volontari LNDC di Casale Monferrato si sono recati sul posto per recuperare il corpo senza vita del povero animale, che aveva cercato di scappare al suo aguzzino arrampicandosi su una rete. LNDC sporge denuncia contro ignoti e chiede la collaborazione di tutti per risalire al killer. Rosati: la quarantena non ci ha reso migliori, come qualcuno pensava, servono leggi più severe e percorsi formativi sul rispetto e la tutela degli animali.
Come abbiamo spesso affermato, l’orrore e la crudeltà umana purtroppo non conoscono confini né latitudine. Spesso si accusa il sud Italia di essere un luogo pericoloso per gli animali, ma episodi di odio e violenza vengono commessi anche al nord seppur forse con una frequenza leggermente inferiore. Sabato 9 maggio, i volontari LNDC di Casale Monferrato sono stati chiamati per recuperare un gatto che era stato impiccato e purtroppo era già morto. Arrivati sul posto hanno quindi solo potuto recuperare il corpo senza vita del micio, che aveva legato al collo un guinzaglio con un nodo così stretto che è stato necessario tagliarlo. Dalla posizione delle zampe sembra che il povero animale abbia anche cercato di arrampicarsi per tentare di salvarsi.
“Spero che qualcuno possa fornire le informazioni utili a risalire all’autore di un gesto così orribile e crudele”, fa sapere Claudia Lustrissimi – Responsabile LNDC Animal Protection Sezione di Casale Monferrato. “Mi chiedo che male possa aver fatto un povero gatto per fare una fine così atroce. Forse la sua colpa era di essere nero e quindi portatore di sfortuna, secondo gli ignoranti? Ovviamente non c’è assolutamente nessun motivo che possa giustificare questo gesto e la persona che l’ha commesso è sicuramente disturbata e pericolosa”.
“Durante il lockdown c’era chi sosteneva che la quarantena ci avrebbe reso migliori, come se cantare sui balconi potesse bastare a migliorare la sensibilità di alcune persone evidentemente spietate”, afferma Piera Rosati Presidente Nazionale LNDC Animal Protection. “I fatti accaduti nei giorni scorsi dimostrano che non è così e ancora oggi tanti killer di cani, gatti e altri animali girano a piede libero perché il nostro ordinamento li considera evidentemente vittime di serie B e i reati contro di loro prevedono poco più che un buffetto sulla mano per chi li commette. Anche per questo povero gatto abbiamo sporto denuncia, e seppur contro ignoti auspichiamo che vengano avviate delle indagini per risalire al colpevole di questa barbarie. È ora di dire basta e fermare la violenza, perché una persona violenta lo è sempre e con tutti. Per questo motivo ricordiamo la nostra petizione con cui chiediamo l’inasprimento delle pene per i reati contro gli animali e l’introduzione di percorsi formativi sulla tutela e il rispetto degli animali nei corsi di formazione per le forze dell’ordine e in tutte le scuole, affinché le nuove generazioni siano più sensibili e rispettose”.