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Ellena: "Distruggere una persona in questo modo è vergognoso"

L'esponente di Forza Nuova commenta il caso dell'assessore piemontese Roberto Rosso.

Ellena: "Distruggere una persona in questo modo è vergognoso"
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Lodovico Ellena si esprime in merito alla vicenda che vede protagonista Roberto Rosso, in carcere da quattro mesi.

La lettera

«Egregio Direttore,

in merito al vostro articolo su Roberto Rosso a firma di Fabrizio Finocchi gradirei esprimere un paio di opinioni. Tengo a precisare a scanso di equivoci che non ho mai amato il modo invasivo con cui Rosso ha tappezzato la città di Torino con la sua faccia, o la sua debordante onnipresenza in qualsiasi altra occasione sociale o ludica: da più volte candidato di Forza Nuova ho infatti un’idea della politica ben diversa da quella di Rosso, che personalmente definisco invece politicanza. Ciononostante ritengo che Finocchi abbia due volte ragione: la prima per il totale silenzio di tanti piccoli politicanti nostrani beneficiati da Rosso che ora tacciono come mummie sedate. Soprattutto quelli, da un passato magari non cristalllino, cionostante però membri dell’assemblea nazionale del partito che si è affrettato a scaricarlo: che cosa isterica. In secondo luogo perché, nonostante tutto il male politico che si possa dire su Rosso, è davvero vergognoso che il medesimo venga trattenuto per mesi in galera per un fatto che in realtà pensato su di lui lascia davvero attoniti. Rosso sarà infatti stato superficiale, abbagliato, egocentrico, nazista, democristiano o tutto quel che si vuole, ma da lì a pensarlo scientificamente in combutta con mafie e mafiette ce ne passa: almeno fino a contraria ma soprattutto solida dimostrazione giuridica. Lo dice comunque uno che lo ha conosciuto da vicino e con cui si è sempre scontrato politicamente, a volte anche in modo irriverente. Credo quindi che facendo violenza ad un innato istinto per questa classe politicante, per una volta esprimerò solidarietà a Roberto Rosso aggregandomi al grido di Fabrizio Finocchi: distruggere fisicamente in questo modo una persona che non è certamente né peggiore né migliore di tanti altri nostri parlamentari è una vergogna: umana, sociale o per il concetto stesso di giustizia. Ci pensino i tanti politicanti a cui domani potrebbe accadere le stessa sorte: sarebbe infatti interessante scavare in questa direzione per eletti, rieletti o eleggendi».

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