Gli artigiani: "Il Decreto Liquidità va cambiato, così non aiuta"
Richesta al governo di togliere tutta la discrezionalità alle banche per avere erogazioni immediate.
Poter accedere al credito delle banche in modo veloce, senza istruttorie e con garanzie coperte in parte dallo Stato è una necessità vitale per le aziende bloccate per l'emergenza, visto che i fornitori e i vari servizi si devono comunque prima o poi pagare. Per questo è nato il Decreto Liquidità varato dal governo e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. Ma ConfederArtgianato del Piemonte Nord non è affatto soddisfatto di come sono state confezionate le disposizioni, la discrezionalità degli istituti bancari è ancora presente e la "platea" di 20 miliari è solo l'1% del necessario.
Ecco come l'associazione di categoria motiva la richiesta di riprendere in mano e modificare l'impianto del decreto.
La presa di posizione di CNA Nord Piemonte
“Il Decreto ‘Liquidità’ approvato dal Governo non va bene – dichiara il direttore CNA Piemonte Nord Elio Medina – il testo pubblicato in Gazzetta non va incontro all’urgenza di mettere a disposizione di tutte le imprese le risorse economiche per far fronte alle spese correnti che devono essere onorate per non far saltare la catena dei pagamenti. Senza liquidità gli artigiani, i commercianti, i piccoli imprenditori non potranno pagare stipendi, affitti, fornitori ed ad entrare in forte crisi saranno le altre imprese e le famiglie.
Ancora troppa discrezionalità alle banche
L’automatismo introdotto per la concessione della garanzia da parte del Fondo Centrale non assicura neanche per gli importi fino a 25 mila euro la concessione del credito bancario. La valutazione del merito di credito, le decisioni in merito alla durata del finanziamento e delle relative condizioni vengono lasciate in mano alle banche. Siamo anche profondamente delusi dalla dimensione dell’intervento perché lo stanziamento di 1.729 milioni di euro, destinato a incrementare la dotazione del Fondo, potrà assicurare al massimo 20 miliardi di nuovi crediti, pari all’1% del fatturato di tutte le imprese che possono essere garantite dal Fondo di Garanzia”.
Erogazioni immediate e restituzione in 10 anni
E conclude: "Serve un percorso rapidissimo per mettere a disposizione delle imprese nuovo credito, senza burocrazia, senza procedure di valutazione, a zero interessi, con 24 mesi di preammortamento e restituzione in 10 anni. Invitiamo il Governo e il Parlamento a correggere immediatamente il Decreto e facciamo appello alle banche del nostro territorio perché facciano in fretta nelle procedure di erogazione del credito, senza inutili rinvii. Artigiani, commercianti, imprenditori, cittadini, tutti stanno facendo la loro parte con disciplina e senso di responsabilità per superare questo terribile momento. Le banche facciano altrettanto, per consentire a tutti di affrontare con un minimo di serenità la difficile fase della ripartenza”.