Pd Vercelli: "Sull'incarico a Bagnasco polemiche inutili"
Il segretario Michele Gaietta interviene sul tema e replica al deputato Paolo Tiramani.
Anche il Pd Vercelli-Valsesia, attraverso il segretario Michele Gaietta, interviene sul tema dell'incarico affidato dall'Asl di Vercelli al medico in pensione Gabriele Bagnasco.
«Interventi pretestuosi»
«Siamo rimasti stupiti e amareggiati di fronte all’escalation di interventi scomposti, incomprensibili (nella forma e nel contenuto) oltreché pretestuosi, seguiti all’assegnazione di un incarico professionale da parte dell’Asl di Vercelli al dottor Gabriele Bagnasco - dichiara il segretario - Interventi che sono stati fatti, a mezzo stampa, da parte di molti (ma non tutti per fortuna), rappresentanti politici e istituzionali di centro-destra della città di Vercelli e della Provincia. Su questa vicenda non era nostra intenzione intervenire, in particolare dopo le precisazioni fatte dal dottor Bagnasco nella giornata di sabato, ma le dichiarazioni di ieri dell’onorevole Tiramani rendono inevitabili alcune precisazioni».
La carriera
«Sembrerà difficile da capire per chi ha fatto sempre e quasi esclusivamente politica nella vita ma il dottor Bagnasco è in primis un medico, stimato e apprezzato, che ha lavorato per 36 anni presso il Servizio di Igiene e Sanità Pubblica dell’Asl Vercelli - prosegue Gaietta - Servizio che ha diretto per 10 anni, dal 2009 al 2019, quando è andato in pensione. Oltre a questa attività professionale, che ne fa comunque un “signor nessuno” in ambito medico secondo il giudizio “esperto” dell’onorevole Tiramani, il dottor Bagnasco ha fatto “anche” politica, ricoprendo l’incarico di sindaco di Vercelli per nove anni dal 1995 al 2004».
L'emergenza
«Fatte queste premesse, ci limitiamo a precisare che la delibera di affidamento dell’incarico professionale presso il Servizio di Igiene e Salute Pubblica è stata assunta dalla direzione dell’Asl Vercelli in base ad una valutazione interna delle esigenze della struttura in relazione allo stato di necessità ed emergenza relativo alla gestione dei pazienti COVID19. Una decisione, sui cui non intendiamo in alcun modo entrare nel merito, presa nel pieno rispetto delle normative vigenti. Qualsiasi decisione circa la revoca di tale delibera, tanto invocata dall’onorevole Tiramani, deve essere quindi assunta con una deliberazione fondata su una norma dall’ordinamento giuridico e non può essere subordinata alle pressioni politiche dell’Onorevole, ai suoi giudizi nei confronti del soggetto cui è stato attribuito l’incarico professionale o alle simpatie che nutre nei confronti del Direttore generale dell’Asl Vercelli».
Il personale
La seconda precisazione riguarda il personale: «In questi giorni, tutta Italia soffre una scarsità di personale medico in grado di affrontare il gran numero di pazienti in condizioni gravi che sono stati ricoverati a causa dell’epidemia. Questo ha inevitabilmente reso necessario attingere a nuovo personale sanitario tra coloro che stavano per completare la formazione, come gli specializzandi, ma anche tra coloro che avevano già terminato il percorso professionale, come i medici andati in pensione. Alcuni di loro sono tornati volontariamente in servizio a fronte di una retribuzione straordinaria cumulabile con la pensione maturata negli anni di lavoro introdotta da una circolare nazionale dell’INPS in applicazione del decreto del governo del 9 marzo scorso, con un compenso orario stabilito per tutti i medici con legge regionale. In tutta Italia, solo una parte dei medici in pensione ha scelto di rientrare in servizio, bisogna quindi dare merito a chi ha fatto questa scelta, mettendo a disposizione la propria enorme esperienza in condizioni di straordinaria emergenza. L’ASL VC, al pari di molte aziende sanitarie d’Italia, ha predisposto bandi analoghi per colmare altre esigenze professionali».
Le competenze
«Nella complessità delle strutture ospedaliere, non ci sono medici di serie A o serie B. Una fitta rete di competenze e specializzazioni rende necessario il contributo di differenti figure professionali, inclusa la posizione “di un organo medico amministrativo”, come definito con un velo di sufficienza dall’onorevole Tiramani, operante nel Servizio di Igiene Pubblica - aggiunge - Per quanto riguarda infine la promessa di “mandare a casa” l’attuale Direttore generale dell’ASL VC fatta dall’onorevole Tiramani gli vogliamo ricordare che, ad oggi e nonostante l’emergenza sanitaria, l’ordinamento della Repubblica Italiana non gli attribuisce alcun potere e competenza diretta in merito. I toni minacciosi utilizzati per veicolare questo messaggio, inoltre, sono totalmente fuori luogo, in particolare da parte di chi ricopre incarichi di rappresentanza a livello nazionale. E lo dice, con grande umiltà, un “signor nessuno”, come me».