"L'angolo della memoria" degli studenti del Liceo classico Lagrangia
"L'angolo della memoria" degli studenti del Liceo classico Lagrangia
Nella mattinata di venerdì 31 gennaio, a conclusione della settimana dedicata con tante iniziative alla memoria dell’Olocausto, gli studenti del Liceo classico Luigi Lagrangia di Vercelli hanno voluto ricordare quel tragico evento con una performance intitolata Le parole del male. Le parole del bene. Tutti gli studenti dell’Istituto erano stati invitati a riflettere sul male dell’Olocausto e ad esprimerlo con una parola di sei lettere o una frase composta di sei parole, scrivendole su fogli neri che sono stati poi disposti su un grande telo grigio sistemato nel consueto “Angolo della Memoria” dello scalone centrale del liceo. Il motivo di questo particolare “compito” è stato spiegato dalla professoressa Carla Barale, coordinatrice del progetto: il numero sei nella cultura ebraica e biblica è, simbolicamente, il numero dell’imperfezione, dell’errore, del fallimento, e dunque del male, in quanto è il sette (numero della pienezza) meno uno. Nella performance, presentata dagli studenti della classe III Liceo A, le sei parole del male individuate come maggiormente significative (timore, freddo, dolore, pianto, orrore, catene) sono state rappresentate con gesti semplici ma capaci di esprimere tutto il dramma dello sterminio degli ebrei, al quale simbolicamente sono stati opposti i gesti delle parole del bene (sette e composte di sette lettere: fiducia, umanità, armonia, dignità, dialogo, diritto, libertà). Al termine sono stati ricordati i nomi degli ebrei vercellesi deportati e morti nei campi di concentramento. Alla commemorazione era presente la presidente della Comunità ebraica di Vercelli, dottoressa Rossella Bottini Treves, che si è complimentata con gli studenti per l’efficacia del loro messaggio e ha affidato ad una studentessa la lettura di una lettera, toccante testimonianza della tragedia delle persecuzioni nei confronti degli ebrei in Italia. Ha poi invitato gli studenti a combattere il razzismo e a contrastare il negazionismo, conservando la memoria e impegnandosi seriamente per una convivenza davvero civile.