Mostra di pittura al Museo dell'Emigrante
In mostra le opere di Gigi Micheletti, mentre Bruno Scomparin presenterà il suo libro.
Mostra di pittura al Museo dell'Emigrante: in esposizione le opere di Gigi Micheletti.
Mostra di pittura
Sabato 21 e domenica 22 settembre il salone polivalente al piano superiore del Museo dell'emigrante di Roasio si colorerà con una mostra di pittura di Gigi Micheletti. La mostra si aprirà alle 17 con la presentazione del libro di Bruno Scomparin "Le ricette del Cammino - verso Santiago de Compostela", un diario di viaggio arricchito da ventotto ricette tipiche dei luoghi attraversati dal Cammino. La mostra, che sarà visitabile tutto il fine settimana durante gli orari di apertura del museo (dalle 15:00 alle 18:00) prevederà anche la partecipazione del gruppo "Eccellenze artistiche". L'ingresso è libero. Il Museo dell'Emigrante si trova in Via Vittorio Veneto 75 a Roasio ed è aperto tutti i sabati e le domeniche dalle 15:00 alle 18:00 fino a domenica 27 ottobre.
Il curriculum
Gigi Micheletti nasce a Gattinara il 29 dicembre 1953 da una famiglia con forti legami con il Ghana/Gold Coast, dove trascorre i suoi primi 10 anni di vita. Qui Lydia Stenzel, talentuosa acquarellista amica dei genitori, lo incoraggia a disegnare, avendone percepito il potenziale artistico. Rientrato con la famiglia in Italia, dagli 11 ai 14 anni, Gigi ha come docente di educazione artistica il Maestro Edoardo Achino di Masserano, che sarà un punto di riferimento molto importante per il giovane allievo. Il quale, nonostante il prosieguo degli studi a carattere scientifico e successivamente l’ingresso nel mondo del lavoro, poco poetico e molto più prosaico, non ha mai smesso di dedicarsi all’arte figurativa, con trasporto e prepotente passione, che accomuna in maniera quasi imprescindibile all’ascolto della musica. Da trent’anni vive e lavora in Nigeria, e naturalmente... continua a dipingere.
Il libro
«Quando lessi su una rivista che esiste un antico sentiero con più di mille anni, rimasto inalterato nel corso dei secoli, rimasi sorpreso e incuriosito, il percorso aveva visto incredibili, affascinanti, ma anche drammatiche storie, mi dissi: voglio andare a vedere, voglio fare il cammino di Santiago - racconta Bruno Scomparin - Poco importa se non sono un "camminatore", ciò che importa è che sono un "viaggiatore" e nel viaggio non è importante dove si arriva, da quel momento la mia strada diventò il Cammino verso Santiago de Compostela. Fu così che, senza allenamento e con grande entusiasmo, partii per dare inizio a questa storia. Mi balenò l'idea di raccogliere, lungo il percorso, le ricette tipiche dei luoghi attraversati dal Cammino perché anche ciò che l'uomo mangia ha un senso ed è cultura; luoghi, cibi, culture differenti... Decisi che sarebbe stato bello raccontare alcune storie che ho vissuto e che mi hanno particolarmente colpito, nel corso di questa esperienza. Così ho scritto questo libro che comprende un diario di viaggio, otto avventure e ventotto ricette. Perché le ricette che ho trovato sul Cammino non sono solo di cucina...».