I dipendenti di una coop vercellese da 4 mesi senza stipendio

Operano nella casa di riposo "Ospizio Furno" di Piverone.

I dipendenti di una coop vercellese da 4 mesi senza stipendio
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Operano nella casa di riposo "Ospizio Furno" di Piverone.

Una cooperativa di Vercelli, la Polima, è al centro del caso che riguarda la casa di riposo “Ospizio Furno” di Piverone. Il motivo è da ricercarsi nel fatto che dallo scorso mese di febbraio le dipendenti, una quindicina di persone inquadrate ai vari livelli, non percepiscono più regolarmente lo stipendio. Le cause sarebbero da ricercare nel calo di ospiti e nell’aumento delle rette non saldate che hanno creato una vera e propria voragine nei conti della struttura e, di conseguenza, messo in difficoltà anche la cooperativa vercellese. Il rischio è addirittura che la casa di riposo possa chiudere definitivamente, lasciando così dietro di se anche una nuova crisi occupazionale. La struttura ha un potenziale di 60 posti letto ma oggi ne sono occupati circa 38, di cui una trentina in convenzione con l’Asl. La Polima gestisce l’Ospizio Furno da luglio del 2015 ed è stata costituita nel 2007. Attualmente offre servizi alla casa di riposo di Costanzana (da gennaio 2014), ai comuni di Borgo Vercelli, San Germano Vercellese e Tricerro (preparazione dei pasti per le scuole), oltre a molte altre strutture socio sanitarie della Lombardia e del Piemonte (Asti, Rosasco, Coggiola, Frassineto Po, Bernareggio, Occimiano, Verzuolo, Cene, Conzano, Pernate). La cooperativa vercellese è anche sponsor ufficiale del Costanzana Calcio (campionato di 3^ categoria vercellese-biellese) e fa parte del pool di aziende che sostengono l’Angelico Pallacanestro Biella. In concreto le troppe insolvenze degli ospiti non consentirebbero più alla direzione della casa di riposo di Piverone di saldare le fatture alla Polima, la quale, a sua volta, non riuscirebbe a liquidare le mensilità dei propri dipendenti con regolarità. La situazione è in continua evoluzione. Al momento l’unico fatto certo è che da 4 mesi i dipendenti non ricevono lo stipendio e vi sono 15 posti di lavoro a rischio.

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