Storico accordo Regione-Sindacati sugli appalti
E' un documento unico in Italia: un protocollo d'intesa per tutelare i livelli salariali e prevenire irregolarità nelle gare.
E' un documento unico in Italia: un protocollo d'intesa per tutelare i livelli salariali e prevenire irregolarità nelle gare.
La Regione Piemonte è il primo ente pubblico ad aver firmato con i sindacati un protocollo d'intesa sugli appalti. Una materia sempre spinosa. Da tempo ormai si assiste all'aggiudicazione di lavori per costi orari al di sotto delle soglie minime dei contratti dei lavoratori. Ora tutto ciò potrebbe diventare un ricordo e la tutela sia dei lavoratori che della trasparenza delle gare dovrebbe implementarsi. Ecco il comunicato integrale della Regione dove si apprendono le tante novità che dovrebbero prendere corpo.
Il presidente ed il vicepresidente della Regione Piemonte ed i segretari generali regionali di Cgil, Cisl e Uil hanno firmato questo pomeriggio un protocollo di intesa sugli appalti pubblici che si pone obiettivi come il miglioramento della qualità dei servizi erogati, la garanzia dell’occupazione, il rispetto della trasparenza nelle procedure di gara, il contrasto ai fenomeni di illegalità e di concorrenza sleale a salvaguardia delle imprese che operano nel rispetto dei contratti di lavoro e della legge.
Primo in Italia nel suo genere, il documento perfeziona alcune parti del nuovo Codice degli appalti e dovrà essere applicato dalle aziende sanitarie, dagli enti strumenti e dalle agenzie della Regione. I suoi punti più significativi sono:
- la stazione appaltante assume come esclusivo per l’aggiudicazione dei lavori il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, in quanto più coerente ed adeguato nella valutazione dei progetti secondo i punti di vista qualitativo, organizzativo ed ambientale;
- il costo del lavoro e della sicurezza non può essere oggetto di ribasso d’asta;
- l’azienda subentrante ha l’obbligo di assumere il personale precedentemente impiegato (clausola sociale) nel pieno rispetto delle condizioni normative e contributive;
- quando l’appalto è vinto da una cooperativa, i lavoratori assunti non hanno l’obbligo di associarsi;
- si istituisce e si regolamenta la “contrattazione di anticipo” a tutela dei lavoratori coinvolti negli appalti, prima della pubblicazione dei bandi di gara;
- si garantisce ai lavoratori l’applicazione del contratto nazionale e territoriale di miglior favore, senza possibilità di deroghe, e la stazione appaltante ha l’obbligo di verificare prima del saldo definitivo la regolarità dei pagamenti di stipendi e contributi da parte dell’appaltatore e dei subappaltatori;
- nei bandi di gara diventa obbligatorio presentare una terna di subappaltatori;
- il Documento unico di regolarità contributiva (Durc) deve essere redatto con la data più recente possibile e rilasciato sempre dalla Cassa edile;
- la mancata comunicazione dell’appaltatore alla stazione appaltante di tentativi di pressione criminale può causare la risoluzione del contratto,
- la ditta vincitrice di un appalto non può affidare lavori in subappalto ad imprese che hanno partecipato alla gara;
- il rating di legalità non può avere un peso inferiore al 10% nel punteggio complessivo di aggiudicazione degli appalti.
Il presidente della Regione ha evidenziato l’importanza di un accordo che applica un atto di indirizzo del Consiglio e il fatto che non il ricorso all’offerta economicamente più vantaggiosa si compie significativo passo in avanti sulla qualità dei servizi; il vicepresidente ha posto l’accento sulla strategia di riduzione delle stazioni appaltanti, che consente di rendere più facili i controlli.