Risposta all'iniziativa lanciata da Legambiente
Eravamo quasi certi che la petizione di "Legambiente" per vietare lil gettonatissimi "spettacolo dei falchi" della "Fattoria in città" avrebbe provocato reazioni divergenti... Ecco la risposta di un falconire, non dell'organizzazione legata alla Fattoria, il tricerrese Riccardo Main. Ecco la sua lettera.
I rapaci che vengono utilizzati sono tutti nati e cresciuti in cattività, ceduti con relativa documentazione certificata dal Corpo Forestale dello Stato. Chi si occupa di questi animali ha studiato, sia su libri sia direttamente sul campo, imparando quali sono i bioritmi e le reali necessità di ogni specie, in modo da evitare che l'animale abbia carenze, sia fisiche che psicologiche (vedi fattori di stress). Gli animali non sono addestrati "a comando", ma lavorando su quelli che sono i loro istinti naturali, reagendo ad uno stimolo innato, quindi non viene loro imposto l'obbligo di "lavorare". Gli esemplari usati, poi vengono portati a volare se non tutti i giorni, quasi. Togliamoci il pensiero che gli uccelli volino tutto il giorno. Niente di più sbagliato. Se la ragioniamo possiamo capire che in natura il volo è uno spreco di energia, quindi usato solamente per procacciarsi il cibo necessario per la sopravvivenza e limitato a quello. Passano molto tempo quindi fermi su posatoi. Per quanto riguarda i notturni: non è assolutamente vero che non sono attivi di giorno o che la luce del sole possa creare dei problemi! Certo, la loro attività maggiore è concentrata tra il crepuscolo e l'alba, ma non è assolutamente limitata alla notte!
Chi pratica falconeria è in realtà uno studioso, un artista, che porta avanti un'arte millenaria che con i suoi usi e con un'etica e una morale che partono dalla salvaguardia delle specie, possono essere utilissime a livello ambientale proprio grazie a tecniche che non snaturano l'animale, ma che anzi, sviluppano le potenzialità dello stesso sfruttando ciò di cui la natura ha donato loro. Quindi la falconeria è assolutamente utile anche per salvaguardia delle specie a rischio e alla reintroduzione in natura di animali feriti ( quante volte, purtroppo, si sono viste associazioni di volontari liberare soggetti in condizioni non adeguate). In Gran Bretagna, falconieri hanno aiutato a spese loro la reintroduzione dell'astore, negli USA sempre falconieri hanno permesso la protezione dall'estinzione dei falchi pellegrini a causa di agenti utilizzati dall'uomo. In Italia la Fondazione Lanario (appoggiata da molti falconieri) si occupa della salvaguardia della specie suddetta. Sono alcuni esempi, ma che possono far capire quanto chi addestra rapaci lo fa con cognizione di causa e un amore incondizionato per questi animali. In conclusione, posso affermare tranquillamente che chi ha mosso queste accuse, di questo mondo conosce ben poco. Pertanto li invito a informarsi e studiare anche sui libri di falconeria, perchè può essere utile anche per portare avanti la loro causa in modo più completo e senza dubbio concreto. Perciò alla domanda "La falconeria è ancora utile ai giorni nostri?" Posso rispondere con un "Assolutamente Sì", grande come il cielo.