Giornata Mondiale del Teatro: il messaggio 2019 (traduzione)
Vercelli è una delle città più vive e propositive nel panorama teatrale piemontese.
Giornata Mondiale Teatro: il messaggio 2019. Vercelli è una delle città più vive e propositive nel panorama teatrale piemontese.
Giornata Mondiale Teatro: il messaggio 2019
Oggi, mercoledì 27 marzo si celebra la Giornata mondiale del Teatro 2019: vi proponiamo il messaggio ufficiale, nel video in lingua originale, in coda la traduzione in italiano.
La storia
Istituita nel 1961 a Vienna nel corso del IX Congresso mondiale dell’Istituto Internazionale del Teatro fondato nel 1948 su iniziativa dell’Unesco, la Giornata Mondiale del Teatro è stata celebrata per la prima volta a Parigi il 27 marzo del 1962.
Da allora, ogni anno, una personalità della Cultura mondiale condivide le sue riflessioni sul tema del Teatro.
La traduzione del messaggio in fondo all'articolo, ricordiamo che a Vercelli il teatro ha una sua importanza. Ed ecco alcuni nomi e realtà che operano tuttora, non sono citati gruppi musicali, scuole di danza e altre realtà dello spettacolo che sono tante, con nomi anche eccellenti. Uno su tutti la "Banda Osiris"
Le principali realtà vercellesi
Il Teatro Civico è la punta della "piramide" teatrale, struttura comunale, attualmente seguita per la parte tecnica da Dosio Music, è uno dei più importanti teatri del Piemonte ed ospita, a livello specifico, la Stagione Comunale di Prosa, attualmente in collaborazione con Piemonte dal Vivo. Più altre rassegne e spettacoli durante l'anno.
Il sito del teatro
Purtroppo chiuso il Teatro Barbieri, che è stato per anni un punto di riferimento, con rassegne di teatro sperimentale, teatro per ragazzi, saggi e diverse attività in scena. Una mancanza che si sente.
Officina Teatrale degli Anacoleti, con una scuola di recitazione e una stagione di Prosa di grande livello, dedicata al teatro contemporaneo e che gode anche del patrocinio di "Piemonte dal Vivo". Ha un suo teatro, il cosiddetto "Teatro Off" in corso De Gregori 28, opera da oltre dieci anni ed è oggi una delle più dinamiche realtà piemontesi. Realizza anche proprie produzioni.
Info: www.anacoleti.org
Tam Tam Teatro è uno storico gruppo vercellese diretto da Roberto Sgotto e Anna Jacassi. Da poco ha la sede nel complesso di San Pietro Martire. Nella sua lunga storia ha prodotto diversi generi di spettacolo, cercando sempre per quanto possibile di portare le sue rappresentazioni fuori dai teatri. Spazia fra diversi generi e ha sempre posto molta attenzione alla formazione con i suoi "Cantieri teatrali". Per l'ambito del teatro ragazzi è una delle realtà più importanti della regione e non solo.
www.tamtamteatro.com
Associazione "Il Porto", ai cui vertici ci sono l'attore Roberto Sbaratto e Cinzia Ordine, ha la peculiarità di creare proprie produzioni che negli anni si sono caratterizzate spesso per il connubio fra il teatro e la canzone. Opera spesso in sinergia con il Comune di Vercelli, il Museo Leone e altri. I suoi spettacoli spaziano dalla lettura di repertori letterari alla commedia e, appunto, agli spettacoli musicali il più recente di essi è stato l'omaggio a Paolo Conte in collaborazione con la Vercelli Jazz Filarmonica. Ha dato vita a una realtà autonoma ma collegata la compagnia amatoriale "I Camalli". Compagnia che viene coinvolta nei progetti dell'associazione.
Info: www.ilporto.org
Progetto Tillit dell'Università del Piemonte Orientale che si occupa di teatro in lingua straniera e che il 5 e 6 giugno 2019 darà vita alla XV edizione del Festival Tillit.
Nell'ambito del teatro per ragazzi e infanzia da citare anche "Tekamù" in cui opera la regista e attrice Barbara Truffa, che ha all'attivo in particolare diverse originali produzioni per i più piccini.
Da molti anni è anche attivo il laboratorio teatrale dell'associazione Diapsi Vercelli, con la finalità legate alla mission dell'associazione che si occupa di disagio psichico, associazione che produce ad ogni stagione un suo spettacolo sempre di ottimo livello. Laboratorio curato da Lodovico Bordignon di "Faber Teater".
Info: www.diapsivercelli.it
Renato Cuocolo e Roberta Bosetti rappresentano l’IRAA Theatre, realtà internazionale che ha anche una sede a Vercelli. Il loro progetto forse più noto a livello vercellese è stato "Interior Sites Project" che consiste nel portare testi teatrali nelle case delle persone, per un pubblico limitato ma scelto.
Info: http://www.cuocolobosetti.org
Lo Spazio Scenico è la storica compagnia di Pino Marcone che ha lo scopo di preservare e promuovere il teatro dialettale. Negli anni ha curato diverse produzioni originali che sono state rappresentate a Vercelli e circondario.
Attiva in città anche "Skenè Teatro" fra gli attori e registi Gianluca Mischiatti, Recentemente la compagnia ha realizzato «AmarRiso», spettacolo musicale sulla storia delle mondine.
Quindi Vercelli è città di teatro di buon livello e questa giornata è stata l'occasione per ricordarlo.
Il messaggio ufficiale del cubano Carlos Celdràn
Quest’anno il messaggio è stato affidato al cubano Carlos Celdràn, regista teatrale, drammaturgo, accademico e professore di fama mondiale.
Ecco la traduzione:
Prima del mio risveglio in teatro, i miei insegnanti erano già lì. Avevano costruito le loro case e la loro poetica sui resti delle loro stesse vite. Molti di loro non sono conosciuti o sono a malapena ricordati: lavoravano in silenzio, dall’umiltà delle loro sale prove e delle loro platee piene di spettatori, e lentamente, dopo anni di lavoro e risultati straordinari, hanno lasciato il loro posto e sono scomparsi. Dopo aver capito che il mio obiettivo e il mio futuro sarebbe stato seguire le loro orme, ho anche capito che avevo ereditato la loro maniera unica di vivere il presente senza alcuna altra aspettativa che ottenere la trasparenza di un momento unico. Un momento d’incontro con un’altra persona nell’oscurità di un teatro, senza altra protezione che la verità di un gesto, di una parola rivelatrice.
Il mio paese teatrale è in quei momenti di incontro con gli spettatori che arrivano notte dopo notte nella nostra sala, dagli angoli più insoliti della mia città, per accompagnarci e condividere qualche ora, qualche minuto. Con quei momenti unici costruisco la mia vita, smetto di essere me stesso, di soffrire per me stesso e rinasco capendo il significato del mestiere di fare teatro: vivere momenti di pura verità effimera, dove sappiamo che ciò che diciamo e facciamo, lì, sotto la luce della scena, è vero e riflette ciò che è nel più profondo e intimo di noi stessi. Il mio paese teatrale, mio e quello dei miei attori, è un paese intessuto da quei momenti in cui ci lasciamo dietro le maschere, la retorica, la paura di essere chi siamo e ci prendiamo le mani nell’oscurità.
La tradizione del teatro è orizzontale. Non c’è nessuno che possa affermare che il teatro sia in qualche punto del mondo, in qualche città o edificio specifico. Il teatro, come io l’ho fatto mio, si estende attraverso una zona invisibile che mescola le vite di chi lo fa e l’arte teatrale all’unisono. Tutti i maestri del teatro muoiono con i loro momenti di lucidità e bellezza irripetibile, scompaiono nella stessa maniera, senza lasciare un’altra trascendenza che li protegga e li renda illustri. I maestri di teatro lo sanno, non c’è riconoscimento che dia la sicurezza al nostro lavoro: creare momenti di verità, di ambiguità, di forza, di libertà nella massima precarietà. Dopo la loro morte non rimarranno altro che i dati o i video e le foto del loro lavoro e trasmetteranno solo una pallida idea di ciò che hanno fatto. Ma in quei ricordi, in quei “supporti”, mancherà sempre la risposta silenziosa del pubblico che capisce in un istante che ciò che sta accadendo perché questo non può essere tradotto o portato fuori, che la verità condivisa è un’esperienza di vita, per alcuni secondi più diafana della vita stessa.
Quando ho capito che il teatro era un paese in sé, un grande territorio che copre il mondo intero, in me è nata una decisione che è al tempo stesso una libertà: non devi allontanarti da dove sei, non devi correre e nemmeno muoverti. Lì dove sei tu c’è il pubblico. Lì al tuo fianco ci sono i compagni di cui hai bisogno. Là, fuori da casa tua, c’è tutta la vita quotidiana, opaca e impenetrabile. Lavori allora da quell’apparente immobilità per costruire il più grande dei viaggi, per ripetere l’Odissea, il viaggio degli Argonauti: sei un viaggiatore immobile che non smette di accelerare la densità e la rigidità del tuo mondo reale. Il tuo viaggio è verso l’istante, verso il momento, verso quell’incontro irripetibile con i tuoi simili. Il tuo viaggio è verso di loro, verso il loro cuore, verso la loro soggettività. Viaggiate dentro di loro, attraverso le loro emozioni, i loro ricordi che ti risvegliano e ti smuovono. Il tuo viaggio è vertiginoso e nessuno può misurarlo nè spegnerlo. Allo stesso modo nessuno può riconoscerlo nella sua giusta misura, è un viaggio attraverso l’immaginario della gente, un seme che viene seminato nella più remota delle terre: la coscienza civica, etica e umana dei tuoi spettatori. Pertanto, non mi muovo, continuo nella mia casa, tra i miei parenti, in apparente calma, lavorando giorno e notte, perché ho il segreto della velocità.