"Cerchio della luna": debutta lo spettacolo di Olmo e Platini
La prima è in programma per sabato
"Cerchio della luna": si avvicina la prima per l'inedita opera proposta dal poeta Carlo Olmo con le musiche di Giacomo Platini.
"Cerchio della luna"
Cresce l’attesa in città e non solo per la prima de «Il Cerchio della Luna», l’opera scritta da Carlo Olmo e musicata da Giacomo Platini. L’appuntamento cruciale è per giovedì 21 marzo quando ci sarà la prova generale dello spettacolo che poi verrà rappresentato sabato 23 alle ore 21,15, in un teatro ormai stipato all’inverosimile. «Sono in tanti che ancora telefonano per cercare un posto - spiega Olmo - purtroppo non c’è più fisicamente spazio... stiamo pensando a delle repliche, il problema è che una produzione così complessa non si può riproporre subito».
Come vi avvicinate al debutto?«La preparazione si fa sempre più frenetica - spiega Olmo - è un’avventura meravigliosa, ma ci carica tutti di grandi responsabilità. Diversi enti teatrali aspettano solo di vedere la prima e sono bendisposti nel programmare l’opera nelle loro stagioni... Tutto dipenderà da come andrà al Civico sabato. Ciò comporta anche molto stress... al punto che lunedì 18 marzo io e tutti e 60 gli attori che saranno in scena faremo degli esercizi appositi di respirazione e rilassamento. Il soprano Serena Rubini sta continuando l’assidua preparazione delle quattro arie a lei affidate confrontandosi con l’orchestra».
Luca Ward
La serata di sabato sarà aperta dalla presentazione affidata a Stefania Bellini, direttrice del Coro Lirico Viotti. Quando si alzerà il sipario risuonerà l’incipit affidato a Luca Ward (la voce de “Il Gladiatore) che sarà in città dal 22 marzo: «C’era una volta, in un luogo lontano fra cielo e terra, un Regno di infinita bellezza, di pace e prosperità, benedetto dagli uomini e dagli Dei».
Serena Rubini sarà Miao Shan, principessa che si trasfigurerà nella Dea Kwan Yin, incarnazione femminile del Budda della Misericordia, molto venerata nella tradizione cinese.
La musica contemporanea è avara di nuovi melodrammi, ci sono stati esperimenti, fra i quali alcuni lavori diventati storici di Franco Battiato, come «Gilgamesh» (anni Novanta). Ma nessuno da molto tempo aveva osato scrivere un libretto, farlo musicare, preparare le scene e i costumi... ecco perché il lavoro di OImo e Platini è così eccezionale e potrebbe avere sviluppi notevoli oggi ancora imprevedibili.
Si tratta dunque di un evento unico e innovativo, che costituisce un tassello di una variegata attività di Carlo Olmo, che è poeta (ha recentemente festeggiato i 40 anni di poesia con uno spettacolo), “rockettaro” (colonna dei «Graceland») e maestro di arti marziali con la sua «Accademia Shen Qi Kiwoon Tai». Si è anche speso molto per creare un ponte tra Vercelli e Cina da cui è poi nato il “gemellaggio” del Comune con lo stato del Sichuan.
Melodramma italiano
La «storia della Grande Dea» è un «melodramma italiano in due atti e 19 quadri». a supportare scenografie e coreografie sontuose (con costumi della tradizione cinese), sarà l’orchestra Filarmonica Italiana, diretta dal maestro Andrea Cappelleri, di Serena Rubini abbiamo detto, da citare anche le parti di Giusy Motisi (Regina Long Ma), Luca Ronco (Generale Ban Chao), Emanuele Olmo (Principe Qin Wang). Recita ed esibizioni fornite da Asd Accademia Shen Qi Kwoon Tai, consulenza artistica Rodolfo Bianchi, servizio Audio & Luci Dosio Music.
Tornando a una possibile lettura della vicenda narrata, si può anche leggere come una metafora ed un auspicio: gli esseri umani possono trovare in sé il sacro, diventare essi stessi divinità, nel senso di accedere a un piano cosmico di unità con tutte le cose che è poi l’illuminazione del Budda. Il progetto di Olmo, dunque, è davvero profondo e ambizioso. In esso confluiscono concetti come “l’amore che muove ogni cosa” già di Dante e pezzi della nostra tradizione spirituale.
Cultura orientale
Infine l’accostamento alla cultura orientale non è superficiale né banale, viene da decenni di viaggi e ricerca dello stesso autore e dei suoi collaboratori.
Le foto delle prove di questi giorni mostrano pathos e sfarzosità davvero degne della corte orientale in cui si svolge la vicenda.
Chi ha avuto la fortuna di aggiudicarsi un biglietto assisterà a un evento storico per Vercelli. «Il cerchio della luna» verrà ripreso dalla troupe di Video Omnia, con ben 9 telecamere in altissima risoluzione e diverrà così anche un film.