Alluvione ad Asigliano... per finta
Si simula l'esondazione del laghetto di Ripalta, idrovore e mezzi in azione.
Si simula l'esondazione del laghetto di Ripalta, idrovore e mezzi in azione.
Piogge eccezionali causano l’innalzamento a livelli di guardia del Lago di Ripalta nei pressi di Asigliano che minaccia di esondare e allagare il paese… ma niente paura è solo lo scenario di una esercitazione della Protezione Civile che ha visto impegnati oltre sessanta volontari alle prese con potenti pompe idrovore.
Addestramento e formazione dei volontari sono i pilastri su cui si basa l’efficacia degli interventi di soccorso in occasione di emergenze o calamità naturali. L’abbondanza di precipitazioni e di corsi d’acqua espone le nostre zone di pianura al pericolo di alluvioni ed allagamenti con conseguenze a volte disastrose, con la perdita di vite umane e causando danni incalcolabili. Per questo motivo particolare attenzione è stata posta dai responsabili del Sistema di Protezione Civile della Regione Piemonte e della Provincia di Vercelli, oltre che alla prevenzione, alla capacità di intervento di squadre specializzate in grado di fronteggiare efficacemente questo tipo di emergenze con potenti pompe idrovore e particolari strutture in grado di rinforzare o sopraelevare gli argini per contenere la furia delle acque. Questa esercitazione, incentrata su un’azione di prosciugamento, ha preso il via nelle prime ore del mattino di sabato 21 maggio con l’allarme diramato dalla centrale operativa situata presso la sede del Presidio di protezione Civile di via Boraso in zona industriale a Vercelli a cui ha fatto seguito l’ordine di partenza per diverse squadre di volontari attrezzati con pompe idrovore di potenza via via crescente, da quelle leggere adatte per allagamenti di modesta entità ad alcune potenti pompe carrellate in grado di aspirare fino ad oltre cento litri d’acqua ogni secondo. Ad essere impegnati oltre sessanta volontari, di una decina di gruppi diversi divisi in squadre, che si sono alternati nelle varie simulazioni previste dall’esercitazione: dal caricamento dei mezzi, al trasferimento al luogo di intervento, dalla messa in opera e l’utilizzo pratico delle attrezzature a tutte le operazioni previste dai protocolli di intervento “rivolgendo sempre la massima attenzione, oltre che alla preparazione specifica e alla crescita della capacità di intervenire dei volontari, alla loro sicurezza (tutte le operazioni sul ciglio del lago, ad esempio sono state seguite dai subacquei del Gruppo Fusetti pronti ad intervenire in caso di malaugurate cadute in acqua)” come ha spiegato Andrea Finotti responsabile tecnico e della logistica. L’esercitazione, che ha visto attivamente coinvolti tutti i partecipanti, si è conclusa in tarda mattinata con il rientro in sede.
Nel corso del breefing conclusivo Mario Fiorentini, che ha coordinato le varie fasi dell’esercitazione, ha affermato che “Si è dimostrata ancora una volta l’importanza di coinvolgere in questo tipo di attività di formazione il maggior numero possibile di volontari, affiancando i meno esperti ai veterani, per conoscersi e imparare a lavorare fianco a fianco, tutti insieme al servizio della collettività”