Scuola Palazzolo inagibile: rinvio lezioni e bimbi esiliati

Si cercano soluzioni alternative in paese

Scuola Palazzolo inagibile: rinvio lezioni e bimbi esiliati
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Scuola Palazzolo inagibile: rinvio inizio delle lezioni e bimbi della Primaria "esiliati" a Trino non si sa per quanto. Il tutto per ritardo nei lavori di manutenzione dell'edificio.

Scuola Palazzolo inagibile: rinvio inizio lezioni e bimbi esiliati

I bambini di Palazzolo hanno una settimana di vacanza in più. In paese, infatti, le lezioni cominceranno il prossimo lunedì 17 settembre. Questo perché l’edificio che ospita le aule della scuola Materna e Primaria è ancora un cantiere aperto. I genitori degli allievi delle scuole di Palazzolo sono stati convocati dal sindaco Emiliano Guarnieri, presenti le insegnanti, il vice sindaco Avaro e la consigliera comunale Guarneri. Sul tavolo, le problematiche sorte a causa del ritardo nell’avanzamento lavori di manutenzione straordinaria. Il ritardo, provocherà uno slittamento dell’apertura delle scuole al 17 e comporterà una differente dislocazione degli alunni.

Le "sostituzioni"

«La scuola dell’infanzia - commenta il sindaco - sarà ospitata nei locali dell’ex asilo, abbandonato tre anni fa, per la primaria si è trovata la disponibilità di 3 aule presso l’ex istituto dei Salesiani. Gli studenti si sposteranno con un pullman».

Quando finiranno i lavori all’edificio scolastico e perché c’è stato un simile ritardo? 

«Al momento non sono in grado di rispondere circa la fine dei lavori. Per quanto attiene il ritardo accumulato la ditta esecutrice ha presentato una serie di problematiche esecutive che sono al vaglio dei nostri tecnici».

Le soluzioni adottate potrebbero durare per l’intero anno scolastico?

«Per l’infanzia dovremmo ripristinare l’impianto di riscaldamento nell’ex asilo. Per la primaria non credo che la struttura trovata possa ospitarci anche in inverno. Stiamo vagliando ipotesi alternative. Sono molto amareggiato».

Il dirigente scolastico

Sulla questione abbiamo raccolto il commento del dirigente dell’Istituto Comprensivo Giovanni Marcianò. «Di intesa con il Consiglio d’Istituto, il sindaco, e il referente della Sicurezza, preso atto della crisi del cantiere, lasciato a metà, ho offerto al sindaco tutte le vie percorribili per ridurre il disagio. In direzione non sono arrivate particolari segnalazioni. Come Scuola, abbiamo dato tutto il supporto, una settimana di rinvio non è critica, si compenserà a senza problemi. Sono più preoccupato del prosieguo. Delle iniziative per ottenere tutte le certificazione dei Vigili del Fuoco, per l’agibilità degli edifici scolastici. L’incidente di Palazzolo è gestito, seguiamo con attenzione  la situazione. Ho informato le insegnanti al primo Collegio dei Docenti: saranno ospitate dalle colleghe e dai colleghi di Trino».

I genitori

Cristina Rivalta, rappresentante dei genitori della Materna: «È un disagio. Per noi è relativo, almeno rimaniamo  a Palazzolo. Non sappiamo le condizioni dello stabile: speriamo funzioni il riscaldamento, questa è la nostra preoccupazione. Ci hanno detto che ci staremo per un mese. Sarà davvero così? Anche se l'obbligo per l’accensione è il 15 ottobre, dobbiamo essere sicuri che se fa freddo si può usare».

Alessandro Rosso ha due figli che frequentano la Primaria. «Siamo amareggiati. Già la burocrazia è quella che è, poi capitano ditte come questa. Ci vanno di mezzo i bambini e la scuola. Se non c'è più la scuola in una realtà come Palazzolo, è un grosso problema: è rimasta già solo quello. Il Comune non c'entra nulla. Sono cose che capitano spesso in Italia. Sicuramente non pregiudica l'anno scolastico dei bambini: lo spostamento lo prenderanno anche come un divertimento».

La minoranza

Sulla questione è intervenuto il consigliere di minoranza Mauro Roberti: «Pensavo che la riunione per le scuole, fosse la classica di inizio anno scolastico, invece scopro che i ragazzi non potranno frequentare la scuola a Palazzolo per i lavori. Finché non leggo i documenti non dico nulla, certo che se il ritardo è stato causato dall'amministrazione, il fatto sarebbe veramente grave».

Riccardo Coletto

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