Lady Park:come si convive con il Parkinson

Sabato 14 ore 9 al Piccolo Studio una luce di speranza su come si può affrontare positivamente una delle malattie più temute

Lady Park:come si convive con il Parkinson
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Sabato 14 ore 9 al Piccolo Studio una luce di speranza su come si può affrontare positivamente una delle malattie più temute

“La mia vita con Lady Park” è un libro scritto da un sacerdote salesiano Don Giorgio Chatrian. Un testo che ha fatto già epoca perché, forse per la prima volta, un malato di Parkinson racconta il suo cammino con questa malattia, di come la sta affrontando, anche gestendo attivamente il proprio percorso di cura. Don Giorgio è stato questa mattina ospite all'Ordine dei Medici di Vercelli per presentare l'iniziativa, promossa dall'Ordine retto da Pier Giorgio Fossale, in collaborazione con l'associaziome “Amici Parkinsoniani Biellesi, che si svolgerà sabato 14 maggio al “Piccolo Studio” (ore 9).
Don Giorgio, che è il presidente dell'associazione biellese, parlerà del libro e della sua esperienza quotidiana, dopo un saluto di Fossale parleranno altri due medici: il dottor Franco Coppo, direttore del reparto di Neurologia del Sant'Andrea, unitamente alla dottoressa Barbara Rossi dello stesso reparto, gli interventi oltre a trattare il tema clinico hanno anche lo scopo di favorire la nascita di un'associazione anche a Vercelli, iniziativa di cui, alla conferenza stampa di oggi, mercoledì 11 maggio, ha parlato la signora Tiziana Busancano.

Per avere un'idea di cosa stiamo parlando ecco la scheda del libro.

L’esperienza di una malattia può essere vissuta come momento di crescita personale. È quanto ha scelto di fare l’Autore che, con una scrittura ironica e puntuale, ci presenta Lady Park, per farcela conoscere e aiutarci ad averne meno paura. Dal giorno della diagnosi, gravido di ombre e di dubbi, fino all’accettazione dei cambiamenti nella conduzione della propria vita che si rendono necessari quando i sintomi si affacciano e portano il loro carico di fatica, sono qui proposti quattordici anni di convivenza con la malattia di Parkinson: la dimensione spirituale con la quale sono stati vissuti, ma anche la progressione dei sintomi e le terapie adottate per continuare il proprio percorso nella maggiore autonomia possibile. La singolarità della testimonianza consiste anche nella descrizione dell’esperienza diretta di tutte le possibili cure, dalla terapia farmacologica alla neurostimolazione cerebrale profonda (DBS), passando per l’infusione duodenale continua di Levodopa e l’apomorfina.

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