Altri dettagli sul caso maltrattamenti

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Altri dettagli sul caso maltrattamenti alla scuola Infanzia

Altri dettagli la diretta della conferenza stampa

"Sono episodi gravi ma non viene messa in dubbio la professionalità delle scuole vercellesi" queste le prime frasi dette in Questura a Vercelli nel corso della conferenza stampa con cui le forze dell'ordine stanno rendendo noti i dettagli della vicenda. Presenti anche alcune mamme della scuola, non dei bimbi maltrattati. Che hanno dichiarato: "I bimbi andavano a scuola sereni e ciò colpiva molto le nostre famiglie".

Alcune mamme della scuola

Il Procuratore Pianta ha sottolineato la sinergia tra Procura e Polizia. Le indagini sono partite dalla segnalazione di una madre nello scorso anno scolastico, le riprese da maggio. Le telecamere erano state messe di notte in tutte le aule interessate, in bagno, palestra e mensa.

La donna ha dichiarato di aver visto una delle insegnanti tirare per i capelli un bimbo e usare toni minacciosi. Dal 22 maggio al 30 giugno sono stati documentati 52 episodi, di cui 20 non gravi. Non si tratta di maltrattamenti fisici, a parte sberle e trascinamenti, ma soprattutto vessazioni psicologiche. Con urla e punizioni eccessive. Coinvolti piccoli tra i tre e i cinque anni

Un alunno era già stato tolto in precedenza da una famiglia. Sotto controllo una sola sezione dell'asilo con ben 11 telecamere. Raccolte diverse testimonianze di genitori di ex alunni che lamentavano già trattamenti rudi e modi violenti. E' emersa però l'estrema professionalità delle altre insegnanti.

Gli arresti sono scattati nelle abitazioni delle maestre alle 7,15 di giovedì 23 novembre di prima mattina. Si tratta di due insegnanti fisse e di una di sostegno.  E' comunque stato sottolineato che senza il massiccio ricorso alle intercettazioni e ai video l'inchiesta non sarebbe stata possibile. Nei prossimi giorni verranno ascoltati altri genitori di bimbi maltrattati che sono 20. I genitori dei bimbi colpiti verranno chiamati solo nel momento in cui la Procura lo riterrà opportuno. Ora la preoccupazione degli inquirenti è anche quella di non far scattare un meccanismo che metta in difficoltà gli altri bambini della scuola.

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Il video agghiacciante dei maltrattamenti

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