Faida mafiosa dietro al cadavere di Alice Castello
Faida mafiosa dietro al cadavere di Alice Castello
Faida mafiosa ipotesi al vaglio
Il corpo ritrovato nei pressi di Alice Castello, putrefatto ma non a pezzi, potrebbe essere “frutto” di una faida tra famiglie mafiose. E’ questa una delle ipotesi che sono al vaglio degli investigatori che in queste ore stanno cercando di fare luce sul ritrovamento avvenuto nelle campagne vercellesi. Non ci sono, al momento, comunicazioni ufficiali da parte delle forze dell’ordine e nemmeno dalla Procura di Vercelli, ma l’ipotesi di un delitto di stampo mafioso, probabilmente avvenuto in un territorio lontano dal nostro, potrebbe essere plausibile. Non si escludono comunque altre strade, come, ad esempio, quella della morte causata da asfissia, magari per il viaggio di un clandestino.
A giorni l'autopsia
La valigia con all’interno il corpo è stata ritrovata, sabato mattina, da un gruppo di cacciatori lombardi nei pressi del cavalcavia della bretella autostradale di Santhià, in una zona chiamata Sorti, vicino alla discarica di Alice Castello. L’avanzato stato di decomposizione farebbe presumere che la morte sia avvenuta parecchio tempo fa, anche se solo l’esame autoptico potrà fare piena luce sul sesso della vittima e se vi è stata violenza.
Indaga la Procura di Vercelli
L’indagine è stata affidata al Sostituto Procuratore della Repubblica di Vercelli, Francesco Alvino, che ha disposto, come primo provvedimento, l’autopsia, che verrà effettuata nei prossimi giorni. Non si tratterebbe comunque di una persona del luogo, appurato che non vi sono state, negli scorsi mesi, denunce di scomparsa.